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    Il cielo sopra Sky, Sabatini: Mazzarri l'allenatore sbagliato al momento giusto

    Il cielo sopra Sky, Sabatini: Mazzarri l'allenatore sbagliato al momento giusto

    E’ finito quando ha iniziato ad accucciarsi in panchina, senza più sbracciare teatrale e scamiciato. Così sono finite, assieme, la sua grinta e la sua storia all’Inter. Quando poi ha pronunciato la scusa “ha cominciato a piovere”, micidiale e virale, ha svelato di sentirsi perseguitato dal destino. E Thohir non poteva esonerare il destino. 

    Mazzarri è stato l’allenatore sbagliato nel momento giusto. Chi vive ogni partita come una guerra tra la vita e la morte, fatica a guardare pacificamente un orizzonte più ampio. Non ha vissuto il progetto del rinnovamento Inter con lo slancio di chi s’entusiasma per ricostruire. Semmai con la desolata malinconia di chi rimpiange il passato. S’è tormentato d’invidia per i tempi in cui Moratti spendeva e (solo di conseguenza, secondo WM) Mourinho vinceva. Tutti pensano che sia stato l’esonero più collettivo e social della storia, invece abbiamo assistito all’autodistruzione di un uomo che si è sentito – a torto – solo contro tutti. 

    Il calcio è piano di allenatori giusti nel posto o nel momento sbagliato. Prendete Capello: il Napoleone di coppe e scudetti, rischia di uscir distrutto dalla campagna di Russia. Anche con l’Inghilterra aveva deluso, perché non è adatto alle nazionali. O forse gli anni più brillanti li ha già spesi. E ora la vita gli presenta il conto negli anni verdi, come si usa colorare la cosiddetta terza età. 

    Conte invece è ancora nella seconda età, quella in cui si sogna di allenare la Nazionale seguendo usi e costumi di una squadra di club. Invece il mestiere del ct è un’evoluzione da assecondare, non da ribaltare. E se ne accorgerà. 

    Anche Mancini si accorgerà che l’Inter non è più la stessa? E’ quello che si chiedono e pensano tutti, dimenticando che anche lui non è più lo stesso. In Inghilterra (a lungo) e in Turchia (per pochi mesi) ha sperimentato il ruolo del manager. Il carattere non si cambia: per nascondere la timidezza, apparirà sempre presuntuoso. Ma l’esperienza si acquisisce. Fino al 2008 è stato un “ragazzo della panchina”, adesso sembra adulto. Torna nell’Inter che l’aveva cacciato facendolo piangere, e per questo gli era sempre rimasto un nodo dentro il cuore. Lo scioglierà. 

    Sarà l’allenatore giusto, semplicemente nel posto suo. 

    Sandro Sabatini (giornalista Sky Sport)
    Sandrosabatini.com   -  @SabatiniSky24


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