Jacobelli - Dopo Firenze, Moratti disse a Thohir: Mancini è libero, cambiamo
Trentanove giorni dopo, la palla di neve è diventata la valanga che nella notte ha travolto la panchina di Mazzarri, aprendo la strada al clamoroso ritorno dell'allenatore marchigiano che compirà 50 anni il 27 novembre, che ha già allenato l'Inter dal 1° luglio 2004 al 29 maggio 2008 ed è stato l'unico nella storia nerazzurra ad avere vinto tre scudetti consecutivi. Al suo posto, Moratti ingaggiò Mourinho. Thohir ha resistito per un mese e mezzo. Sia per motivi economici (Mazzarri e il suo staff comportano un onere complessivo di 11,4 milioni di euro per le casse societarie) sia perché sino all'ultimo credeva nelle capacità dell'allenatore portato all'Inter da Moratti e confermato dallo stesso indonesiano con tanto di prolungamento del contratto.
La clamorosa svolta è maturata nella notte, dopo che la candidatura di Vecchi, tecnico della Primavera superstar (9 vittorie in 9 partite) sino a ieri sera era considerata favorita per la successione a Mazzarri, anche per una oggettiva questione di costi. Invece, alla fine ha prevalso la linea Moratti, convinto che soltanto un uomo del calibro e del passato interista di Mancini possa ribaltare la situazione. Moratti che dopo la gara interna con il Napoli, aveva pubblicamente criticato Mazzarri il quale, a sua volta, aveva risposto piccato di non avere tempo per replicare all'ex presidente, dovendo pensare al Saint Etienne.
Mancini, invece, non più tardi della settimana scorsa, intervistato in tv circa le chances di tornare a guidare l'Inter, aveva profeticamente affermato: "Nel calcio può sempre succedere di tutto". Appunto. Morale della storia: Moratti-Thohir 1-0. Gol di Mancini.
Xavier Jacobelli
Direttore Editoriale www.calciomercato.com
