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    Il 'caso' Guerrero, il talento di Cueva e il redivivo Farfan: si rivede il Perù

    Il 'caso' Guerrero, il talento di Cueva e il redivivo Farfan: si rivede il Perù

    • Angelo Taglieri
    Un appuntamento con la storia. 36 anni di assenza. 36 anni in cui ha mostrato il suo calcio esclusivamente nel continente, senza mai uscire, senza mai affacciarsi al di là del Sudamerica. Ora, però, il Perù è tornato. Il buio dopo la generazione d'oro di Chumpitaz, Cubillas e Sotil, che negli anni '70 partecipò a 2 Mondiali e vinse una Copa America; la luce ora, con giovani talenti guidati dall'esperienza di Jefferson Farfan e Paolo Guerrero. Già, el Depredador, il Barbaro, il capitano. Squalificato per doping, ha lottato la sua personale battaglia per esserci in Russia: Fifa, Wada, Tas, le lettere di Jedinak, Kjaer e Lloris per chiederne l'annullamento. Non voleva mancare all'appuntamento con la storia. Lui che, della storia del Perù, è il miglior marcatore. "Mi stanno togliendo un sogno" aveva dichiarato. Restituito, sul filo di lana.

    PERCORSO -  Nel duro girone di qualificazione sudamericano, la squadra del ct Gareca è arrivata quinta, alle spalle di Brasile, Uruguay, Argentina e Colombia, davanti al Cile (grande assente), garantendosi lo spareggio con la Nuova Zelanda. 0-0 in trasferta, 2-0 in casa: strapp passato grazie alle reti di Farfan e Ramos. 27 reti fatti, 26 subite, 26 punti fatti: questi i numeri di un girone che non fanno giustizia a una squadra che in casa, salvo il Brasile, ha messo in difficoltà tutte le big (vincendo 2-1 con l'Uruguay). 

    STELLE - Una è seduta in panchina. Sì, perché il Tigre Gareca, che col Velez ha sfiorato una Libertadores (Ricky Alvarez, Maxi Moralez e il Tanque Silva in attacco), ha fatto diventare squadra tante buone individualità. Tra le quali spicca, Guerrero e Farfan (rientrato nella blanquiroja solamente da settembre 2017, protagonista di una stagione da sogno con la Lokomotiv Mosca) a parte, quella di Christian Cueva: classe '91 del San Paolo, cercato dal Bologna, Aladino è un trequartista, un piccolo numero 10 (che giocherà con l'8) tutta qualità e fantasia. Da segnalare anche Renato Tapia, centrocampista difensivo classe '95 del Feyenoord, ed Edison Flores, esterno offensivo dell'Aalborg, classe '94, detto Oreja per via delle sue orecchie, molto grandi. 

    GIRONE - Inserito nel Gruppo C con Francia, Danimarca e Australia, può lottare per il secondo posta. Con Griezmann e compagni favoriti per la prima piazza, ha le carte in regola per giocarsela con le altre due: il suo Mondiale si aprirà contro i danesi e si chiuderà con gli australiani, nel mezzo i transalpini. La prima gara segnerà il suo cammino.

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