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    Il calvario di Greenwood: accusato di stupro e cacciato dallo United, ora non lo vuole più nessuno

    Il calvario di Greenwood: accusato di stupro e cacciato dallo United, ora non lo vuole più nessuno

    • Alessandro Di Gioia
    Buttare via la propria carriera a soli 21 anni, passando da essere il Golden Boy del calcio inglese e della Premier League, con tanto di stimmate di futuro crack del Manchester United e della nazionale dei Tre Leoni, fino ad arrivare al buio tetro del carcere e a un futuro talmente incerto da fare paura.

    LE IMMAGINI CHOC DELLE VIOLENZE - Il calvario di Mason Greenwood comincia un anno e mezzo fa, nel mese di gennaio del 2022, quando l'allora ma anche attuale fidanzata Harriet Robson pubblica una serie di fotografie sul proprio profilo Instagram, che mostrano lividi, escoriazioni e diverse ferite procuratele dallo stesso calciatore, accompagnando la registrazione audio di un litigio durante il quale la obbligava ad avere un rapporto sessuale.

    Il calvario di Greenwood: accusato di stupro e cacciato dallo United, ora non lo vuole più nessuno


    IL CARCERE, LE ACCUSE RITIRATE E IL FIGLIO - L'attaccante classe 2001, dall'età di sei anni nelle giovanili dei Red Devils e il secondo giocatore più giovane ad aver esordito con lo United in una competizione europea, finisce immediatamente in carcere e viene sospeso dal club. Dopo un anno cadono tutte le accuse a suo conto, tra cui quella di tentativo di stupro e violenza aggravata, perché la fidanzata, che nel frattempo si è riavvicinata all'inglese di origini giamaicane e aspetta da lui un bambino, che nascerà nel luglio di quest'anno, decide di ritirarle.

    CACCIATO DALLO UNITED - Ieri l'ultimo, per ora, capitolo di questa triste vicenda, caso analogo a quello di Manolo Portanova, rilevato dalla Reggiana in Serie B: il Manchester United pensa a lungo al reintegro in rosa, ma la scelta, impopolare per tutto lo staff e i lavoratori del club che minacciano le dimissioni, fa propendere per l'addio. Così è lo stesso Greenwood ad annunciare mediante un post su Instagram la fine del rapporto con i Red Devils, dopo 16 anni: "Capisco che le persone mi giudicheranno per quello che hanno visto e sentito sui social media, e so che penseranno al peggio. Sono stato educato a sapere che la violenza o l'abuso in qualsiasi relazione è sbagliato, non ho fatto le cose di cui sono stato accusato e a febbraio sono stato assolto da ogni accusa. Tuttavia, accetto pienamente di aver commesso degli errori nella mia relazione e mi assumo la mia parte di responsabilità. Sto imparando a capire le mie responsabilità per dare il buon esempio come calciatore professionista, e sono concentrato sulla grande responsabilità di essere un padre, oltre che un buon partner. La decisione di oggi è stata parte di un processo di collaborazione tra il Manchester United, la mia famiglia e me. La decisione migliore per tutti noi è continuare la mia carriera calcistica lontano dall'Old Trafford, dove la mia presenza non sarà una distrazione per il club. Ringrazio il club per il loro sostegno da quando sono entrato a sei anni. Ci sarà sempre una parte di me che farà parte di loro".

    DALLA ROMA A GERRARD, NESSUNO LO VUOLE PIU' - Il difficile però per Greenwoood sembra arrivare proprio ora, perché, nonostante l'assoluzione, il mondo del calcio gli ha voltato le spalle: troppo gravi le accuse, troppo pesanti le immagini diffuse sui social, tanto che persino il club che lo ha cresciuto non ha potuto fare a meno di allontanarlo. Il talento era e resta indiscusso, ma la pubblicità negativa di un suo eventuale ingaggio sta scoraggiando i club a lui interessati, sia in Inghilterra, con diverse squadre di Premier che si sono tirate indietro, sia all'estero, con il tecnico degli arabi dell'Al Ettifaq Steven Gerrard che ha definito "fake news" le voci su un suo potenziale innesto. Anche in Italia, nella nostra Serie A, qualcuno ci aveva fatto un pensierino: la Roma ha però totalmente smentito la possibilità di ingaggiarlo. Insomma, nessuno vuole più Greenwood: ma forse sarebbe giusto concedergli un'altra possibilità.

    @AleDigio89

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