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    Il calcio popolare spiegato in un libro di Davide Ravan

    Il calcio popolare spiegato in un libro di Davide Ravan

    • Pippo Russo
      Pippo Russo
    Il calcio del popolo. Un'etichetta che negli ultimi mesi è stata richiamata di continuo, specie dopo il tentativo di costituire una superlega europea per club abortita nel giro di 72 ore. Viene richiamata perché si ritiene che quel fallimento del calcio d'élite sia stato per converso, appunto, un trionfo del calcio del popolo. Ma viene menzionata in modo ironico anche dal versante opposto, da chi la superlega avrebbe voluto realizzarla e adesso ritiene che essa sia fallita non per affermazione di un'anima popolare del calcio ma piuttosto per l'affermazione di poteri calcistici contrapposti. Una polemica che promette di durare ancora per molto. E che tutto sommato, fino a che si mantiene nel campo dell'ironia, è anche simpatica da seguire.

    Ma c'è un'altra declinazione nell'uso dell'aggettivo “popolare” associato al calcio. Quella del calcio popolare inteso come mix fra impegno agonistico e militanza politica, divertimento e rivendicazione di valori sociali, gioco collettivo sul campo e militanza di gruppo fuori dal campo. Un calcio particolare, che politicamente si colloca a sinistra e fa dell'antifascismo e dell'antirazzismo valori fondamentali. Di questo calcio parla un libro di Davide Ravan, “Il calcio è del popolo. Geografia del calcio popolare in Italia”, non nuovissimo (edizione del 2019, prefazione di Andrea Ferreri) ma meritevole di essere recuperato e riproposto.

    Si tratta di un lungo e dettagliato viaggio fra le realtà del calcio popolare italiano, da nord a sud del paese, ma con puntate anche all'estero dato che, con l'aiuto di altri autori (Nicolò Rondinelli, Gianni Galleri e Damiano Benzoni), vengono prese in esame le esperienze di Inghilterra, Germania e Romania.

    Ne sortisce un quadro ricco, che dà l'idea di come davvero un altro calcio sia possibile. Si parte dalla Sicilia con l'esperienza del Palermo Calcio Popolare e si compie l'ultima tappa in Piemonte con la Cooperativa Sportiva di Resistenza Calcistica (CSRC) Cuore, che prende il nome dal rimpianto settimanale satirico nato a fine anni Ottanta come supplemento del quotidiano l'Unità e poi andato autonomamente in edicola fino a metà degli anni Novanta. E fra i due estremi si trova una grande varietà di esperienze: da Quartograd e Napoli United a Napoli all'Hic Sunt Leones di Bologna, da Bergamo Antifa United al celeberrimo Centro Storico Lebowski di Firenze, dalla Resistente di Genova all'Atletico San Lorenzo di Roma. E molte altre esperienze di squadre che nella maggior parte dei casi si tengono lontane dai campionati federali e sono nate negli Anni Dieci. Con l'eccezione della polisportiva padovana San Precario, nata nel primo decennio di questo secolo come reazione all'indignazione provocata da Calciopoli.

    Il lavoro di Davide Ravan, che nella vita fa il libraio indipendente, si basa soprattutto su interviste coi referenti delle varie esperienze locali. Se ne ricava un collage molto ricco sull'idea di calcio come impegno sociale, ma fatto anche di storie di vita molto interessanti. Libro da non perdere.
     
     

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