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    Il 'Cachete' Montiel: dalla povertà al River, Ortega e quella clausola alla portata di Roma e Juve

    Il 'Cachete' Montiel: dalla povertà al River, Ortega e quella clausola alla portata di Roma e Juve

    • Emanuele Tramacere
    Gonzalo Ariel Montiel è pronto e non ha paura. Non teme il salto nel calcio europeo ed ascolta con grande interesse tutti i rumors di mercato che, giorno dopo giorno si stanno susseguendo su di lui e che coinvolgono anche alcuni dei club del nostro paese. Una parabola fortunata quella del terzino destro di proprietà del River Plate e che nel'ultimo periodo è stata una delle armi più importanti a disposizione di Marcelo Gallardo che, non a caso, lo ha soprannominato "El Bombero", il pompiere, perchè ovuque lo schierasse risultava decisivo.

    LA POVERTA' E IL RIVER - Montiel nasce a Buenos Aires il 1 gennaio 1997, o meglio, nasce a Virrey del Pino, vicino a González Catán, piena periferia della capitale argentina e tutt'altro che ricca. La famiglia di Montiel non è benestante, ma prova a fare di tutto per far felice questo ragazzino paffutello innamorato del pallone. All'età di soli 10 anni entra a far parte del settore giovanile del River Plate e se all'inizio la mamma Marisa lo accompagna a Villa Martelli, presto è lui, da solo e in pullman a doversi recare di giorno in giorno al campo di allenamento poiché i biglietti costavano troppo. Quando si trasferì nel convitto del club il ragazzino ombroso e paffutello (da qui il suo vero soprannome "Cachete") soffrì parecchio, ma con il ricordo di nonno Jerónimo, tifosissimo dei Millionarios, riesce pian piano ad imporsi.

    IL NONNO E ORTEGA - Nonno Jerónimo  è stata una figura importantissima della sua infanzia e del resto fu lo stesso Gonzalo a raccontarlo: "Non ha mai potuto vedermi dal vivo perché morì quando avevo 7 anni, ma mi viziava tanto, questo lo ricordo. Un esempio? A me piaceva la Coca Cola e la chiedevo a mia mamma che però mi rispondeva che non c'erano soldi per comprarla. Mio nonno un giorno andò in piazza e tornò con una bottiglia. Ancora oggi non so cosa fece per poterla pagare". Fu proprio nonno Jerónimo a scegliere di chiamarlo Ariel di secondo nome e anche qui il richiamo al River non è casuale poiché fu in onore della storia bandiera dei Millionarios Ariel Ortega.

    LA CLAUSOLA - Il suo percorso nel River è stato di quelli da incorniciare tanto che a soli 21 anni ha già collezionato 6 trofei di cui una Copa Intercontinentale in cui fu il più giovane in campo dal 1'. I conti dei Millionarios non sono ottimi e con un contratto in scadenza il 30 giugno 2021 conta di trasformarlo in uno dei terzini più pagati della storia del calcio argentino. Nel suo contratto, infatti, c'è una clausola rescissoria da 15 milioni di euro che si alzerà a 20 nelle ultime due settimane di calciomercato. La clausola è però ancora più abbordabile perché in realtà il 20% del costo dell'operazione resterà nelle mani del giocatore.

    JUVE E ROMA - La Roma lo ha seguito a lungo e resta un nome caldo per la prossima estate nel caso in cui si risolvesse con un addio sul mercato sia la situazione di Alessandro Florenzi che quella per Davide Santon e Bruno Peres (tutti e tre oggi in forte bilico). Anche il Torino sta provando a trattarlo, ma è la Juventus il club che ha più possibilità di arrivare al Cachete grazie all'operazione che il River sta provando ad impostare per Gonzalo Higuain. Montiel e Carrascal sono i due profili che più piacciono come possibili contropartite tecniche e potrebbero permettere ai bianconeri di sorpassare la folta concorrenza estera (Arsenal, Leicester e Bayer Leverkusen) che c'è per lui. E quel ragazzo paffutello ora è pronto a conquistare l'Europa, nonno Jerónimo è già felice per i suoi anni d'oro al River.

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