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    Il brivido Luvumbo non inganni: il Milan domina a Cagliari anche senza Leao e risparmia le forze per la Lazio

    Il brivido Luvumbo non inganni: il Milan domina a Cagliari anche senza Leao e risparmia le forze per la Lazio

    • Renzo Parodi
    Tutto è bene quel che finisce bene. Ma che brividi lungo la schiena per Pioli e i suoi ragazzi tra il gol di Luvumbu e il pareggio di Okafor. Dodici minuti sotto nel punteggio (dal 28’ al 40’ del primo tempo), nonostante il Milan avesse preso in mano il match fin dall’avvio e lo avesse dominato, lasciando al Cagliari poche chance di replica. Allestito in formazione inedita, con Giroud e Leao preservati in panca (per il portoghese l’ultimo scampolo di gara) senza Krunic rilevato nel ruolo di regista da Adli, il Milan ha stentato un po’ a ritrovarsi.

    Incassato il gol del tonitruante Luvumbo però ha reagito da grande squadra. Ha acciuffato il pareggio con Okafor (non male la prova da centravanti) e prima dell’intervallo ha ribaltato il risultato con il gol in mischia di Tomori. Nella ripresa, il Cagliari barricadero allestito da Ranieri all’inizio, ha provato a cambiare pelle. Basta col 4-5-1, dentro Oristianio (scuola Inter, un attaccante) per Wieteska, un difensore, e cuore oltre l’ostacolo. La speranza di riportarsi in parità per i sardi è durata lo spazio di pochi minuti riempiti dall’occasione sventata dalla copertura di Adli su botta corta del solito tarantolato Luvumbo, innescato da Nandez (che partita di sacrificio il capitano del Cagliari!). Due minuti più tardi, Loftus-Cheek ha sparato da 25 metri un proiettile imprendibile per Radunovic e di fatto la partita è terminata lì. Il Diavolo era già con la testa alla Lazio e poi al Borussia Dortmund. Il Cagliari ancora a becco asciutto in fatto di vittorie e in fondo all’imbuto della classifica, ma comunque vivo e pugnace.

    Bello il primo tempo, gonfio di episodi. Subito due cadute nelle aree di rigore, su contrasti alquanto sospetti vanno giù prima Chukwueze e poi Luvumbo. La Penna vede ma non provvede e il Var Irrati non interviene, come da protocollo. Mah… Milan alla bersagliera, padrone del campo, Adli nei panni del regista Krunic (che sta in infermeria) è spesso dentro al gioco ma i suoi lanci sono un po’ scolastici. Loftus-Cheek fatica a trovare la posizione, Pulisic c’è e non c’è (ma crescerà col passare dei minuti), Chukwueze “punta” Augello che fa muro spalleggiato da Nandez, un moto perpetuo che corre ovunque a dare manforte al compagno in difficoltà. Okafor non ha la sapienza tattica e la malizia, oltreché la stazza fisica, di Giroud, e la sua intesa col nigeriano non è perfetta. Reijnders è il più in palla fra i suoi, propone tagli e passaggi ai compagni che non sempre gli tengono bordone. Non si vede moltissimo Theo Hernandez, meno intraprendente del solito. Servirebbero martellanti manovre di aggiramento della difesa cagliaritana, che però si manifestano a singhiozzo.

    Il Cagliari ha innalzato una doppia muraglia nei trenta metri finali, cinque difensori e quattro centrocampisti, non lascia spazi alla manovra rossonera che trova intoppi ovunque. Luvumbu caricato a molla è una spina nel fianco,  puntuale nelle ripartenze a tutta fascia, trova la dura opposizione di Thiaw ma inquieta l’intera difesa milanista. Palle gol pulite per un bel po’ non nascono dalle parti di Radunovic, Dossena salva al pelo su Loftus-Cheek, Okafor prova un destro parato, il forcing del Milan scema col passare del tempo e Pioli, in panca, si arrabbia. Al 28’, a sorpresa, il Cagliari piazza il colpo. Nandez ruba palla in area ad Adli e dal fondo tocca per Luvumbo, il piccolo dinamitardo scarica un sinistro dal basso in alto che gonfia la rete di Sportiello, bruciato dalla rapidità dell’azione. Ranieri, impassibile in panchina. Pioli su tutte le furie.

    Il Milan addormentato si risveglia dal torpore ed ecco finalmente Pulisic fare il Pulisic: fuga a cross dal fondo, Radunovic va in tuffo sul pallone che gli scivola fra i guantoni. Okafor è lì, non si lascia sfuggire la ghiotta occasione e scucchiaia in rete. 1-1. Rinfrancato dal pareggio il Milan spinge e il muro del Cagliari traballa. Theo spara un proiettile tremendo, Radunovic corregge in corner. Sugli svilupi dell’angolo mette radente in mezzo, spunta il gambone di Tomori, anticipato Okafor e il Milan va in vantaggio. 2-1. E potrebbe pure triplicare con Loftuf-Cheek, anticipato all’ultimo istante dal portiere.

    Nella ripresa il Cagliari cambia assetto tattico, 4-2-3-1, con Oristanio ad affiancare Nandez e Luvumbo alle spalle di Petagna, un ex alquanto scialbo e ininfluente. Costretto a fare la gara il Cagliari si allunga e dopo la chance di Luvumbo murata da Adli, il Milan sfonda in ripartenza. La freccia la mette Loftus-Cheek, in penetrazione centrale nelle maglie lasche della difesa cagliaritana, il suo destro è una sentenza. Buonanotte Cagliari e Milan sul velluto, anzi in punta di bulloni per evitar di sprecare energie in vista della Lazio che verrà a fargli visita a San Siro. Ranieri e Pioli si divertono (più il milanista del cagliaritano…) a cambiare faccia alle rispettive squadre e danno fondo ai cambi. Ma ormai si gioca per pura esibizione, il risultato è scolpito nella pietra. L’unico lampo del Cagliari quasi al 90’, con una bella girata di Oristanio assorbita con i pugni da Sportiello. Game over e Milan nuovamente in testa alla classifica, provvisoriamente, in attesa del match dell’Inter contro il Sasssuolo.

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