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    Il Barcellona ha ritrovato la sua anima: Flick sta dominando la Liga con la rosa di Xavi e le idee di Crujiff

    Il Barcellona ha ritrovato la sua anima: Flick sta dominando la Liga con la rosa di Xavi e le idee di Crujiff

    • Federico Targetti
    Quando si dice "nomen omen", cioè "il nome è un presagio": al Barcellona è bastato un colpetto per stravolgere in positivo il proprio rendimento, e questo colpetto è stato il cambio di allenatore, da Xavi ad Hansi Flick. Ora, si dà il caso che in inglese "to flick" voglia dire proprio "dare un colpetto", e allora il gioco di parole è completo. Beh, altro che un flick: l'ex allenatore del Bayern Monaco e della Nazionale tedesca ha preso il gruppo che l'anno scorso è sì arrivato secondo in Liga, ma a distanza siderale dal Real Madrid e sconfitto due volte dal Girona nei derby catalani di andata e ritorno, e lo ha portato in vetta alla classifica dopo 11 giornate, con 10 vittorie e una sconfitta nella difficile Pamplona, contro l'Osasuna

    PERCHE' CAMBIARE? - Flick ha dimostrato di essere uomo dotato di saggezza. E' stato messo alla guida della prima squadra nella quale sfocia il più grande flusso di talenti del calcio mondiale, La Masia, e tutto ciò che ha fatto è stato aprire gli argini lanciando i profili più pronti. Se vogliamo che tutto cambi, bisogna che tutto rimanga com'è, come si legge nel Gattopardo. Com'era, in questo caso. Non solo, quindi, i già reclamizzati e pluridecorati Yamal e Cubarsì, ma anche Marc Casado, Sergi Dominguez, Hector Fort, Pau Victor. Mai, in 108 anni di storia, il Barça aveva schierato sei giocatori con 22 anni o meno titolari nel Clasico (ieri Yamal, Pedri, Casado, Fermin, Balde, Cubarsì). Certo, senza dimenticare chi la storia del calcio recente l'ha già scritta, ovvero Robert Lewandowski, che proprio con l'allenatore tedesco ha vinto il Triplete al Bayern nel 2019-2020, e sembra essere tornato proprio a quell'annata straordinaria: con 17 reti in 14 partite, è il giocatore che ha segnato di più nei top 5 campionati europei a 36 anni suonati. 

    SCELTE FORTI - Non solo i fenomeni già in rosa, ma anche una discreta faccia tosta nei confronti del mercato, tema sul quale i blaugrana sono in difficoltà da qualche anno. Se ci sono tanti problemi a tesserare nuovi giocatori, perché non rilanciare i vecchi? Chiedere a Raphinha, in estate sul punto di mollare per una crisi di fiducia quando tutti volevano Nico Williams e oggi leader tecnico dei blaugrana con più gol e assist (10+9) che partite giocate (14). La mossa più inattesa, comunque, è stata dare fiducia al portiere di riserva Inaki Pena dopo l'infortunio di Ter Stegen, e nonostante l'arrivo di Szczesny da svincolato. Il portiere ex canterano sta rispondendo con parate che nessuno, dalle parti di Montjuic adesso e del Camp Nou prima, gli aveva mai visto fare. 

    DISCEPOLO DI CRUIJFF - Questo impatto devastante, Flick lo ha spiegato con naturalezza: "Ho studiato la scuola olandese e imparato tutto su Johann Crujiff. Non mi considero molto distante dall'idea di calcio che animava il Barcellona in passato, ai tempi di Crujiff prima e di Pep Guardiola poi". Gli ingredienti ci sono tutti, da Cubarsì a Yamal, passando per Pedri e per un ritrovato Inigo Martinez al centro della difesa; se si aggiunge un po' di sano pragmatismo teutonico e il senso del gol di un bomber scafato come Lewandowski che conosce l'idea dell'allenatore a menadito, si ottiene una miscela che sembra in grado di poter battere (ancora una volta, a vent'anni di distanza dal 2004-2005) il Real Madrid nella sua versione Galactica


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    LaserCaptainCage
    LaserCaptainCage

    Flick lo davvero sottovalutato. Faccio mea colpa. Sta facendo qualcosa di impressionante

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