Icardi, Spalletti e l'Inter: la prova del 'nove' prima di dirsi addio
IL BENE COMUNE - All'Inter oggi rimangono 9 partite e solo 5 punti di vantaggio (potenzialmente 2) sul quinto posto che significherebbe fallimento totale su tutta la linea. Dopo 52 giorni di assenza l'Inter, Luciano Spalletti e Mauro Icardi hanno finalmente scelto di mettere da parte gli egoismi che avevano portato alla rottura scegliendo il tanto osannato bene comune. La convocazione e la titolarità di domani non bastano però a mettere tutto alla spalle. Serve vincere e servono i risultati. È questa la prova del 9 per colui che 9 lo è di mestiere, per ripartire subito contro il Genoa in vista di un calendario tutt'altro che semplice e che vedrà i nerazzurri affrontare nelle prossime nove gare anche Atalanta, Roma, Juventus e Napoli.
9 GARE PER DIRSI ADDIO - Nove gare per riportare l'Inter in Champions League e concludere al meglio una stagione fin troppo travagliata. Poi il bene comune, l'Inter, prenderà la decisione finale su entrambi i casi. Sì perché ad oggi, nonostante le parole di calma pronunciate continuamente dall'ad Beppe Marotta, entrambi i protagonisti di questa vicenda (se non di più) sono sul piede d'addio. Spalletti non è l'allenatore scelto dall'ex-Juve che ha già parlato con Antonio Conte e anche i capricci dell'attaccante argentino, oltre alla pace sancita solo con la mediazione dell'avvocato Nicoletti, non sono stati graditi. E se per Spalletti la decisione spetterà alla società, dall'altra parte l'Inter valuterà ogni offerta che arriverà per l'attaccante. La prova del 9 potrebbe cambiare le carte in tavola? L'importante, per tutti, è non fallirla.