Getty Images
Icardi: 'Ho scelto di restare ancora un po' all'Inter, ma non conosco il futuro'
SULL'INTER - "Sono stato felice di entrare nella storia di un grande club come l'Inter. Questo per me è un orgoglio, non è facile segnare 100 gol in Italia e ringrazio tutti i miei compagni che lo hanno reso possibile. Com'è essere capitano così giovane? È il frutto del mio lavoro col club, con la squadra e dell'affetto che provo per questa maglia. Negli anni scorsi le cose non sono andate come ci aspettavamo, ma sono sempre ottimista e penso che presto l'Inter sarà dove merita. Non penso al fatto che tra qualche mese ci sarà il Mondiale, resto sempre concentrato su quello che faccio col mio club. Le ricompense, poi, arriveranno".
SU LAUTARO MARTINEZ - "Lautaro è un grande giocatore che sta vivendo un momento davvero positivo. Spero per il bene dell'Inter e di tutti che possa adattarsi in Italia nel miglior modo possibile, anche per il suo bene. All'Inter incontrerà qualcuno che lo aiuterà in tutto quello di cui avrà bisogno".
SULL'ARGENTINA - "Non sento pressione, né impazzisco per il fatto di essere o non essere nella lista di Sampaoli. Sono quel tipo di persone che preferisce aspettare, credo che le cose arrivano o no in base ai gol: questo è il mio lavoro nel club e, nel caso fossi convocato, nella nazionale. Io posso solo provare a fare del mio meglio col club, come faccio da cinque anni. Credo che andranno a un Mondiale come questo solo quelli che sono nel loro miglior momento. Ho 25 anni, sono capitano dell'Inter da tre, sono entrato nella storia del club per i miei gol. E sogno il Mondiale, ora o più avanti. Ho questa convinzione: se non ora, sarà in futuro. Con Sampaoli abbiamo parlato delle sensazioni di entrambi nel breve periodo che abbiamo vissuto in nazionale. Le mie due presenze da titolare con l'Albiceleste? Non so se siano arrivate nel miglior momento per l'Argentina, avevamo molta pressione. Però io ho fatto quello che mi era stato richiesto dallo staff tecnico e sono molto felice per aver partecipato alla qualificazione per il Mondiale. Cosa mi è mancato? Solo il tempo. Se mi è sembrato strano non segnare? No, mi è mancato solo il tempo. Non penso che non aver segnato in nazionale possa influire sulla mia eventuale convocazione per il mondiale. In Russia andrà chi starà nel suo momento migliore. L'Argentina dà seconde opportunità e io sono tranquillo in questo senso: da fuori o dall'interno, sono con il gruppo. Se qualcuno ha spinto perché tornassi in nazionale è stata la gente, gli argentini. Questo mi riempie di orgoglio e mi fa dare ancora di più nel momento in cui indosso quella maglia. La gente mi ha trattato molto bene in nazionale, soprattutto al Monumental ho notato molto affetto. Anche tutti gli argentini che incontro in Italia mi dimostrano affetto e voglia di vedermi con l'Albiceleste. Mi chiedono perché a volte non faccio parte dei convocati, vedono quello che faccio con l'Inter e vogliono vedermi anche lì".
SU HIGUAIN E AGUERO - "Giusto che ci siano Higuain e Aguero? Sì, sono quelli che hanno più esperienza. Se con loro c'è posto per me? Non ci penso. Li conosco e stimo molto, sia come calciatori che come compagni. Loro meritano di esserci, se saranno i prescelti, per il Mondiale dobbiamo appoggiarli e darl loro fiducia. Sampaoli sa che è una grande responsabilità essere il centravanti, perché il nostro ruolo in campo è decisivo. Il ct sa anche che io ci sono, sono coi miei compagni dall'interno o dall'esterno. L'infortunio di Aguero? Spero recuperi presto, ha davanti a sé il sogno di tutti e la responsabilità e l'orgoglio di indossare la maglia della nazionale: è il massimo. Il ritorno di Higuain? Lui ha fatto molti gol, con la nazionale e nei suoi club. È un attaccante di livello mondiale e di sicuro se lo merita".
SU MESSI - "Problemi col gruppo? Per niente, ho un buon rapporto con tutti. Quello che si dice non mi preoccupa. L'assenza per l'amichevole con la Russia? Avevo un problema al ginocchio e non aveva senso andare per non essere al meglio. Il mio rapporto con Messi? Normale, come con tutti. Io credo che a volte si generino polemiche inesistenti. Sia io che Leo abbiamo lo stesso sogno. Le nostre conversazioni o gli aneddoti li custodisco come un ricordo personale. Avendo accanto il miglior giocatore del mondo, non serve parlare. Bisogna semplicemente lasciare che le cose nascano da sole in campo, io mi so adattare alle circostanze. Se in Russia farem le cose per bene e avremo i migliori giocatori in buona condizione, non dovremmo aver paura di nessuno. Con noi gioca il migliore del mondo, siamo una nazionale da temere per gli altri".