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    Inter, Icardi-Perisic meglio del tridente di Sarri: Spalletti incassa e reagisce

    Inter, Icardi-Perisic meglio del tridente di Sarri: Spalletti incassa e reagisce

    Vince l’Inter, ancora una volta con i gol di Icardi e Perisic, che anche contro il Chievo fanno valere quello che ormai sta diventando un marchio di fabbrica per la società nerazzurra. Entrambi in doppia cifra, 37 gol in due, meglio dell’intero tridente del Napoli di Sarri, tanto per intenderci, dato che Mertens, Insigne e Callejon arrivano a quota 34 gol con un match - quello contro la Juve - ancora da giocare. Un dato troppo rilevante per non evidenziarlo, anche se a Luciano Spalletti provoca un pizzico di fastidio se non accostato ad altre evidenti verità. 

    SPALLETTI PRECISA - Perché se è vero che all’Inter i tre punti arrivano soprattutto grazie ai gol di Perisic e Icardi, è altrettanto vero che i due bomber stanno sfruttando il lavoro della collettività. Ed è proprio su questo aspetto che il tecnico toscano ha voluto porre l’accento: «Hanno segnato ancora loro? È vero, ma se fanno gol davanti alla linea significa che c’è qualcuno che porta il pallone fin lì”. Un ragionamento che non fa una piega, specie se a seguito della sfida contro il Chievo, dove in effetti l’argentino e il croato non hanno dovuto fare altro che depositare in reta la sfera. 

    IL FOLTO CHE RUOTA - Insomma, Icardi e Perisic ci hanno messo il timbro, ma i tre punti di Verona portano soprattutto il nome di Brozovic e Rafinha, ma anche di Karamoh e D’Ambrosio. A differenza di qualche mese fa, l’Inter imbastisce la manovra offensiva con la partecipazione di più uomini e finalmente quel concetto di folto che ruota inizia a trovare maggiore concretezza alle spalle di Icardi. L’innesto di Rafinha ha sensibilmente migliorato la fase di possesso palla: il brasiliano sa farsi trovare libero tra le linee e giocare nello stretto, ma soprattutto lega i reparti e smista con buoni tempi. Non è un caso se con l’ex Barcellona in campo l’Inter abbia subito il primo gol dopo 700 minuti. E poi c’è la crescita esponenziale di Brozovic, sempre più anima di un centrocampo rivitalizzato dalle sue giocate mai banali. Icardi e Perisic mettono il timbro, ma finalmente all’Inter inizia ad esserci anche chi determina in modo differente. 

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