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    Icardi come Brozovic, ci vuole il pugno duro della società: servono all'Inter?

    Icardi come Brozovic, ci vuole il pugno duro della società: servono all'Inter?

    • Pasquale Guarro
    Per creare una squadra è necessario partire prima di tutto dal gruppo, impresa che pare assai ardua in questo momento all’Inter. E non per colpa della società, quanto di un sistema viziato che concentra le proprie attenzioni prima sui soldi e poi sul resto. Ormai funziona così: dopo due partite buone si batte cassa, mentre a seguito di una stagione da buttar via, nessuno si priverebbe - per onestà intellettuale - neanche di un centesimo del proprio lauto ingaggio. Difficile - per un club - sentirsi con le spalle al coperto, perché da un momento all’altro può arrivare l’offensiva da chi meno te lo aspetti. 

    UNO SCHIAFFO IN FACCIA AI TIFOSI - Ieri Icardi ha reso un fantastico esempio di quanto andiamo raccontando. Giocatore e per di più capitano della squadra nerazzurra, della quale - dice - di essere innamorato e con la quale - dice sempre lui - di voler continuare a lungo la propria carriera. Almeno queste erano state le sue parole di fronte ai microfoni dei giornalisti, espressioni romantiche che lo legavano ad un calcio che non c’è più: “Non mi interessa dei soldi, guadagno già tanto e mi sento fortunato”, spiegò Icardi in occasione del suo precedente rinnovo, quando nella vecchia sede dell’Inter Store incontrò tutti i tifosi in festa. Parole che gli avevano di fatto cucito sul braccio la fascia di capitano, perfetta per chi non ne fa una questione di denaro ma d’amore. 

    ICARDI COME BROZOVIC - Ma forse era una piccola bugia, perché le parole di Wanda, moglie e agente del calciatore, hanno aperto gli occhi degli interisti, che adesso pongono Mauro Icardi sullo stesso gradino degli altri. Al pari di Brozovic, tanto per dire, che solo un mese fa aveva inscenato il medesimo teatrino, sempre iniziato e concluso dagli agenti, figure sempre meno interpretabili nel calcio odierno: “Brozovic rimarrebbe, ma con un ingaggio pari a quello dei migliori della rosa. Ma l’Inter non ci ha ancora proposto un rinnovo, evidentemente vuole cederlo…” spiegò il procuratore del croato, immediatamente messo a tacere da Piero Ausilio: “Brozovic ed il suo agente si atterranno alle decisioni della società”, spiegò prontamente il ds nerazzurro. 

    SI PUO' CRESCERE COSI'? - Probabilmente i problemi dell’Inter nascono anche da qui: da individui troppo concentrati su aspetti d’ogni tipo. Dopo il calcio in sé, la richiesta di aumento e di rinnovo è diventata il secondo sport più praticato nel paese. Le bizze del croato avevano creato qualche mugugno nell’ambiente, ma tutto si era spento in poco tempo. Diversa la faccenda Icardi, la società lo ha scelto come capitano, gli ha rinnovato il contratto solo pochi mesi fa e di sicuro, in altri tempi e con altri modi, gli avrebbe riconosciuto quanto merita. La totale mancanza di tatto di Wanda Nara, invece, ha irrigidito il club, che non si aspettava un’uscita del genere in questo particolare momento storico. La domanda è obbligatoria: seppur atleti di livello, per crescere, l’Inter ha bisogno di calciatori così?

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