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    Ibra: 'Resto al Milan'. Ma è un problema

    Ibra: 'Resto al Milan'. Ma è un problema

    Ibrahimovic resta al Milan. Lo ha assicurato Adriano Galliani, l'ha confermato lo stesso svedese oggi in conferenza stampa: "Sono arrabbiato dentro, ma non penso in negativo. Al contrario, voglio andare avanti. Ora contro la Francia giochiamo per l'onore. E rispetterò il contratto con il Milan".  Parole importanti, che chiudono una telenovela e spengono i fastidiosi rumors che arrivano da Madrid e Manchester. Dopo avere avuto rassicurazioni per Thiago Silva, Massimiliano Allegri potrà contare  su Ibrahimovic anche la prossima stagione, un successo che non ha però solo risvolti positivi.

    Le qualità di Ibra non si discutono, nemmeno i suoi numeri sul campo, con 56 gol in 85 partite che lo qualificano come uno degli attaccanti migliori della serie A, uno dei migliori della storia del Milan. I numeri fuori dal campo fanno però rabbrividire il Milan, che per pagare lo stipendio allo svedese (48 milioni di euro lordi per i prossimi due anni) di fatto sarà costretto a fare un mercato low cost. Non è finita qui, ci altri problemi di natura tattica e comportamentale che minano l'ambiente rossonero. Allegri, tolto Cassano, non riesce a trovargli un partner d'attacco per il suo egocentrismo e per il suo carattere difficile. Più "invecchia" più Ibra diventa malmostoso, acido, di difficile gestione, difficile sopportare anche per uno spogliatoio paziente. La lite con il vice allenatore della Svezia dopo il ko contro l'Ucraina è un allarme: se Ibra resta al Milan Galliani rischia di trovarsi con una bomba tra le mani.

     

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