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I tre desideri dei tifosi viola
La prima in assoluto, visto l’ennesimo tuffo nel passato cui si è assistito poche ore fa alla Banca Cr di Firenze, in particolar modo nel vedere dal vivo e circondare d’affetto Gabriel Omar Batistuta, è quella di inserire in società un ex giocatore dal passato glorioso in maglia Fiorentina nell’organigramma del club guidato dagli imprenditori marchigiani. Infatti, al netto dell’attuale presenza di Vincenzo Guerini, uno con un discreto curriculum a Firenze, l’assenza di elementi quali Antognoni e Batigol, è il segnale secondo molti della mancanza di trait d'union fra passato e presente della squadra nata nel 1926.
La ricerca costante del passato, dei giocatori che hanno fatto la storia della Fiorentina, è anche un segnale tangibile di come ai giorni nostri manchi un reale contatto fra la rosa guidata da Vincenzo Montella e la sua gente. Si sono infatti non di poco diradati gli appuntamenti e le occasioni in cui gli atleti viola incontrino i tifosi. Addirittura nel momento post prandelliano, alle possibilità di farsi fare gli autografi presso la biglietteria ufficiale del club, almeno una volta alla settimana, si univano le cene che venivano organizzate con le varie associazioni dei tifosi, che erano momenti di aggregazione fra calciatori e tifoseria. A Firenze inoltre ci si lamenta anche dell’assenza totale di allenamenti a porte aperte, e da diversi mesi a questa parte, tranne Borja Valero al Torrino d’oro, appuntamento lontano un mese fa, non ci sono state altri tesserati viola a stretto contatto col popolo gigliato, tanto che l’unica chance per fare una foto con i calciatori, a meno che non li si incontri casualmente per le vie della città, e fuori dal centro sportivo, sempre che con i loro bolidi rallentino ai due varchi d’accesso.
Infine gli ottimi eccellenti risultati dell’Empoli, le prestazioni sensazionali di elementi quali Rugani, Tonelli e Valdifiori, hanno riportato alla luce l’annoso problema della quasi totale mancanza di scambi di mercato e di affare fra la Fiorentina ed i club toscani. Nell’ultima sessione Vecino è passato al club biancoazzurro ma la domanda di molti sorge spontanea: vale la pena spendere 5 milioni di euro per Badelj e non puntare sul regista attualmente titolare inamovibile della squadra di Sarri, il cui padre fra l’altro è tifosissimo viola? Il difensore classe ’90 fiorentino ha molto di meno rispetto ad Hegazy, tanto per fare un esempio? Chi è over 60 di eta’ ricorda che la squadra vincitrice del primo scudetto nacque sull’asse Segato (nato calcisticamente nel Prato), Chiappella (scuola Pisa) e Magnini (settore giovanile Pistoiese), insomma tutto made in Tuscany. Ha senso continuare questo ostracismo verso il prodotto interno lordo regionale?