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I tifosi dell'Italia invocano la rivoluzione: per i lettori di CM la colpa del ko Mondiale è dei giocatori
I lettori di Calciomercato.com si sono espressi in maniera estremamente esplicita sul grado di responsabilità attribuito ai protagonisti della clamorosa debacle dell'Italia a Palermo, contro la Macedonia del Nord, che ci impedirà di partecipare per la seconda edizione consecutiva al Mondiale in programma in Qatar. Un fatto mai verificatosi prima nella storia della Nazionale e del calcio italiano e che, immediatamente dopo il gol-beffa di Trajkovski, ha fatto scattare i processi in casa azzurra e avviato le analisi del caso. Il 62% di voi, quasi 7000 votanti su un totale di oltre 11mila preferenze raccolte, ritengono che Immobile e compagni siano i principali artefici del mancato conseguimento del primo posto in un girone di qualificazione tutt'altro che impossibile, prima, e del sorprendente ko nei playoff contro un avversario che stazionava appena alla 67esima posizione nel ranking Fifa.
RIVOLUZIONE IN ARRIVO - Una delle prime possibili conseguenze del flop sarà la rivoluzione che toccherà l'organico sul quale il ct Roberto Mancini aveva riposto nuovamente le sue speranze, dopo il trionfale percorso culminato nella conquista dell'Europeo. Per limiti anagrafici ma anche in considerazione del rendimento avuto da alcuni elementi più di altri, si va verso una ristrutturazione più o meno profonda della rosa, indirettamente avallata ed invocata anche dall'esito del sondaggio. Poche le preferenze alla voce "FIGC" - 1347, il 12% dei votanti - e ancora meno le colpe riservate alla Lega Serie A (5%, 564 voti) che, pur negando lo slittamento del turno di campionato a ridosso dell'appuntamento con la Macedonia e condannando Mancini a preparare una partita tanto importante in appena un giorno e mezzo, non autorizzerebbe i vertici federali ad accampare questa circostanza come alibi.
MANCINI NON HA CONVINTO - A proposito del commissario tecnico, che soltanto 8 mesi fa ci portava sul tetto d'Europa a Wembley, è comunque significativo il dato che il 20,9% dei nostri utenti (poco più di 2300) lo abbia individuato come il principale responsabile del secondo grande fallimento recente del calcio italiano. La scelta di confermare quasi in blocco il gruppo di Euro 2020 e di affidarsi nel match di Palermo a calciatori lontani dalla forma psico-fisica migliore - senza dimenticare le esclusioni eccellenti di Belotti e Zaniolo, oltre alla rinuncia dell'ultimo momento a Scamacca per infortunio - è divenuta un elemento per rimettere in discussione anche il suo operato, in vista di una riconferma (come da contratto, peraltro) per il prossimo decisivo e delicatissimo quadriennio. Ma al primo posto ci sono loro, i calciatori, e la sensazione è che la rivoluzione sia soltanto alle porte.
RIVOLUZIONE IN ARRIVO - Una delle prime possibili conseguenze del flop sarà la rivoluzione che toccherà l'organico sul quale il ct Roberto Mancini aveva riposto nuovamente le sue speranze, dopo il trionfale percorso culminato nella conquista dell'Europeo. Per limiti anagrafici ma anche in considerazione del rendimento avuto da alcuni elementi più di altri, si va verso una ristrutturazione più o meno profonda della rosa, indirettamente avallata ed invocata anche dall'esito del sondaggio. Poche le preferenze alla voce "FIGC" - 1347, il 12% dei votanti - e ancora meno le colpe riservate alla Lega Serie A (5%, 564 voti) che, pur negando lo slittamento del turno di campionato a ridosso dell'appuntamento con la Macedonia e condannando Mancini a preparare una partita tanto importante in appena un giorno e mezzo, non autorizzerebbe i vertici federali ad accampare questa circostanza come alibi.
MANCINI NON HA CONVINTO - A proposito del commissario tecnico, che soltanto 8 mesi fa ci portava sul tetto d'Europa a Wembley, è comunque significativo il dato che il 20,9% dei nostri utenti (poco più di 2300) lo abbia individuato come il principale responsabile del secondo grande fallimento recente del calcio italiano. La scelta di confermare quasi in blocco il gruppo di Euro 2020 e di affidarsi nel match di Palermo a calciatori lontani dalla forma psico-fisica migliore - senza dimenticare le esclusioni eccellenti di Belotti e Zaniolo, oltre alla rinuncia dell'ultimo momento a Scamacca per infortunio - è divenuta un elemento per rimettere in discussione anche il suo operato, in vista di una riconferma (come da contratto, peraltro) per il prossimo decisivo e delicatissimo quadriennio. Ma al primo posto ci sono loro, i calciatori, e la sensazione è che la rivoluzione sia soltanto alle porte.