Calciomercato.com

  • Getty Images
    Il cyborg si è fermato ma Haaland merita il Pallone d'Oro: Messi unico rivale, Mbappé defilato

    Il cyborg si è fermato ma Haaland merita il Pallone d'Oro: Messi unico rivale, Mbappé defilato

    • Gabriele Stragapede
    “Faccio il Treble e vado in vacanza”. L’aveva annunciato nelle scorse settimane ed è stato di parola. Erling Haaland, a suon di gol e prestazioni, ha trascinato il Manchester City di Pep Guardiola alla vittoria della sua prima storica Champions League. "E' tutto incredibile – ha raccontato emozionato a Sky Sport - Per me significa tutto, non ho altro da aggiungere... Abbiamo fatto il treble, è incredibile! Ho tantissime emozioni per la testa, è bellissimo alzare la coppa". Un’emozione indescrivibile centrata, tra l’altro, alla prima occasione utile e alla sua prima stagione con la maglia dei Citizens. Non male come inizio per il norvegese che ha disputato una stagione di primissimo livello. E pensare che la dirigenza degli Sky Blues ha versato solamente i 60 milioni di euro della clausola rescissoria prevista dal Borussia Dortmund, blindandolo con un contratto da 5 anni. Ma l’estate del City sarà anche caratterizzata dal rinnovo del suo contratto per eliminare quella clausola rescissoria presente già dall’estate 2024 e pari a 200 milioni di euro. Ma prima di pensare al futuro, torniamo al presente.

    I DATI – Snoccioliamo qualche dato. 12 reti – in 11 partite - in Champions per un totale di 35 gol in 30 partite disputate nella Coppa dalle grandi orecchie, unico giocatore di sempre – tra i primi 50 della classifica della Coppa dei Campioni – ad avere una media realizzativa superiore al gol a partita (solo Gerd Muller ci si avvicina con 0.97 a match grazie ai suoi 34 centri in 35 sfide europee). Si tratta letteralmente di una rete messa a referto ogni 77 minuti. Con Haaland in campo, il City parte da 1-0. Ma non è il solo record a essere stato distrutto in questa stagione. 36 reti in 35 partite in Premier, infranto il record appartenente a Cole e Shearer - si erano fermati a 34 - come miglior marcatore nel campionato inglese in una singola stagione. Primo giocatore di sempre a siglare 50 0 più gol stagionali – 52 tra tutte le competizioni – con la maglia di un club inglese dal 1931 a oggi. Centravanti più veloce nella storia della Premier a segnare 10, 15, 20, 25 e 30 gol in campionato. Giocatore più veloce a realizzare quattro triplette in Inghilterra (sole 18 partite). Una lista pressoché infinita di riconoscimenti (comprese le scarpe d’oro vinte sia in Premier che in Champions come capocannoniere), di titoli e di record distrutti. Record che potevano avere anche una dimensione maggiore se non fosse che il cyborg norvegese abbia semplicemente deciso di smettere, per un breve periodo, di essere una macchina costruita per segnare. Nelle ultime 10 presenze stagionali – da maggio in poi quindi – il numero 9 dei Citizens ha timbrato il cartellino in sole 2 occasioni. 8 match senza segnare, quasi l’eccezione che conferma la regola ma che non snaturano la qualità immensa della stagione disputata. Un’annata che lo proietta ai vertici di un nuovo riconoscimento. D’altronde, chi se non lui è il favorito per il Pallone d’Oro?

    I CANDIDATI - “Palllone d’Oro? Non penso a queste cose. Ora penso solo all’Inter" diceva alla vigilia della finale di Istanbul contro i nerazzurri. Ma ora l’atto finale fa parte del passato, il presente gli ha regalato la gioia di diventare campione d’Europa e il futuro gli riserva una meritata vacanza e il mirino puntato verso il riconoscimento individuale massimo per un giocatore di calcio. Haaland è vero, si è risparmiato nell’ultimo mese stagionale per questo ‘22/’23 ma, dati e trofei alla mano, rimane il candidato numero uno a succedere a Lionel Messi nell’albo d’oro di France Football. L’unico serio rivale – scartata l’ipotesi Lautaro, vista la sconfitta in finale dell’Inter – rimane proprio la Pulce argentina che, pur non disputando una stagione ad alti livelli con il PSG, ha comunque chiuso il cerchio con la vittoria dei Mondiali in Qatar, trofeo che rientrerà nelle valutazioni della prossima graduatoria al Pallone d’Oro. Il campione del Mondo, pur disputando una stagione da 16 reti e 16 assist in 32 presenze in Ligue 1, paga l’ennesima annata deludente del club parigino, uscito prematuramente dalla Champions e con il solo campionato inserito a palmarès. Lo stesso concetto si può ampliare a Kylian Mbappé che, in più, è rimasto sconfitto nella finale qatariota con la sua Francia. In sostanza, la domanda sorge spontanea: chi se non Haaland merita di vincere il Pallone d’Oro? Il 30 ottobre conosceremo la risposta.

    Altre Notizie