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  • I miei 35 anni di Nazionale: il trionfo del 2006 in mezzo a tante delusioni, ma questo è lo schiaffo più forte

    I miei 35 anni di Nazionale: il trionfo del 2006 in mezzo a tante delusioni, ma questo è lo schiaffo più forte

    • Alberto Polverosi
      Alberto Polverosi
    Mai una gioia. Anzi, quando c’è stata una gioia (due vissute in presa diretta o quasi diretta) subito dopo è arrivata una delusione che l’ha quasi cancellata. Ho iniziato a seguire la Nazionale dall’‘86, quattro anni dopo la conquista del Mondiale in Spagna: da allora sono arrivati due trofei, il Mondiale del 2006 e l’Europeo del 2021. In mezzo, uno schiaffo dietro l’altro. Qualche fallimento, come quello appena sofferto, ma soprattutto vittorie e traguardi sfumati per un soffio, delusioni terribili che non si dimenticano.

    I successi mancati in questi 35 anni di Nazionale sono tanti e tali da segnare una storia beffarda. Mondiale '86: fuori al primo girone perdendo contro la Francia di Platini marcato da Beppe Baresi. Europeo '88: perdiamo la semifinale contro l’Unione Sovietica, questo ci sta. Mondiale '90: usciamo in semifinale ai calci di rigore contro l’Argentina, quel Mondiale lo perdiamo senza perdere una sola partita, un record. Europeo '92: non ci qualifichiamo perché Ruggiero Rizzitelli a Mosca centra il palo, finisce 0-0 e non ci qualifichiamo, altrimenti Vicini sarebbe rimasto ct. Invece arriva Sacchi, andiamo in finale a Pasadena grazie a Baggio che fa impazzire la gente e proprio lui, insieme a Baresi e Massaro, sbaglia il rigore nella finale contro il Brasile.

    I rigori stanno diventando il nostro tormento. Nell’Europeo del '96 a casa alla fine
    del girone (Zola sbaglia il rigore decisivo contro la Germania). Nel '98, Cesare Maldini ct, ancora eliminati ai rigori: quarto di finale contro i padroni di casa, che poi vinceranno il loro Mondiale, l’ultimo tiro dal dischetto è di Di Biagio, la traversa del Saint-Denis continua a tentennare ancora oggi. Con i rigori facciamo pace nell’Europeo del 2000 (fantastico Toldo in semifinale contro l’Olanda, più il cucchiaio di Totti), ma la beffa è sempre dietro l’angolo: finale contro la Francia, ai supplementari segna Trezeguet il gol della vittoria grazie alla regola più antisportiva e anticalcistica mai inventata (e infatti subito rimossa), il golden gol.

    Mondiale 2002 col Trap, ci imbattiamo in quel delinquente (finirà in galera) di Byron Moreno. Europeo 2004: gli sportivissimi danesi e svedesi confezionano il biscotto del 2-2, unico risultato che ci elimina. Poi il Mondiale del 2006, finalmente una gioia. Che due anni dopo si trasforma in delusione quando l’Italia esce dall’Europeo ai quarti di finale contro la Spagna, ovviamente ai calci di rigore (sbagliano De Rossi e Di Natale), dando il via al grande ciclo delle Furie Rosse. Mondiale 2010: via subito a fine girone. Europeo 2012: grande gioco con Prandelli, finale persa 0-4 contro la Spagna (ai rigori ci va bene ai quarti contro l’Inghilterra col cucchiaio-bis di Pirlo).

    Mondiale 2014: fuori dopo il primo girone perdendo con Costa Rica dopo aver battuto l’Inghilterra. Europeo 2016: a casa dopo i rigori infiniti ai quarti contro la Germania (sbagliano Zaza, Bonucci, Pellé e Darmian). Mondiale 2018: non ci arriviamo nemmeno. Europeo 2020/21: la seconda gioia e stavolta i rigori sono
    sempre dalla nostra parte. Mondiale 2022: non pervenuti, anche per i due rigori sbagliati da Jorginho nelle due gare pareggiate contro la Svizzera.

    Facendo due conti, dall’86 a oggi abbiamo perso 3 finali e 2 semifinali, siamo stati eliminati 5 volte ai calci di rigore e una col golden gol.

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