I giocatori comprano Btp: un calcio alla Casta
di Xavier Jacobelli
direttore quotidiano.net
Prima Prandelli che si dichiara pronto, assieme agli azzurri, a pagare l'eventuale patrimioniale "perchè nei momenti di crisi come questo, è giusto che siano i privilegiati come noi a dare l'esempio. Non si può chiedere ai disperati di fare altri sacrifici".
Poi Buffon che, in udienza al Quirinale, tesse l'elogio di Giorgio Napolitano e dice ciò che pensano milioni di italiani: "Abbiamo bisogno di una classe politica onesta, pulista, efficiente".
Oggi Tommasi che, a nome del sindacato calciatori, annuncia la partecipazione dei giocatori al Btp Day in programma il 28 novembre. Che cos'è il Btp Day?
L’Associazione bancaria ha lanciato l’idea di raddoppiare il Btp day, prendendo in considerazione due giorni, il 28 novembre 2011 per l’acquisto di titoli già in circolazione e il 12 dicembre 2011 per i titoli di nuova emissione, in particolare i Bot. Il prossimo lunedì 28 novembre, le banche che aderiscono all’iniziativa consentiranno ai propri clienti di investire in titoli del debito pubblico, rinunciando alle commissioni. Famiglie, imprenditori o imprese, possono beneficiarne. Sono esclusi solo gli investitori istituzionali. Il 28 novembre l’iniziativa si riferisce al mercato secondario, cioè ai titoli già emessi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze che circolano sul mercato tra i risparmiatori, gli investitori e gli intermediari. Sull’acquisto di questi titoli i clienti non pagheranno le commissioni normalmente previste". Ha spiegato Tommasi: ‘’Alcuni di noi sono chiamati a giocare in azzurro per l’Italia. Tutti comunque tifiamo per il nostro Paese e soprattutto crediamo nella sua forza: per questo aderiamo al Btp Day di lunedì’’.
I calciatori, spesso bistrattati o esposti al pubblico ludibrio quando assumono comportamenti immaturi, caciaroni o cafoneschi, in campo e fuori, con le loro recenti iniziative dimostrano invece di essere persone serie e cittadini attenti alla vita della nostra Nazione.
Sono esattamente l'opposto di quei politici cialtroni che, anche in questi giorni, arricchiscono le cronache giudiziarie essendo invischiati in nuovi scandali o parlamentari, con il bluff delle pensioni d'oro (solo per i nuovi eletti, s'intende: non sia mai che l'intera casta rinunci ai suoi ributtanti privilegi) e della loro abolizione postdatata di sette anni. E il bello è che, dopo la caduta del governo Berlusconi dopo tre anni e mezzo di balle spaziali, c'è stata tutta una levata di scudi dei politici medesimi che hanno gridato alla sospensione della democrazia, al golpe tecnocratico per l'avvento del governo Monti dove, grazie a Dio, non figura nessun membro della Casta. Che, nel frattempo, non parla più di taglio delle province, delle auto blu, del dimezzamento del numero dei parlamentari, della riduzione dei loro stipendi, dei rimborsi ai partiti. Questi del Palazzo non sanno che cosa sia la vergogna.