AFP/Getty Images
Jovetic a oltranza: i Della Valle pensano ancora all'operazione nostalgia
Il fronte aperto è tra coloro che si schierano a favore dei cosiddetti cavalli di ritorno e quelli invece contrari alle facce già note, favorevoli al cambiamento ed al passo avanti verso il futuro. La famiglia Della Valle sta optando sempre più per la prima delle due posizioni, attingendo in buona dose, negli ultimi anni, a calciatori già passati da Firenze nelle stagioni passate, spesso e volentieri nei momenti di bisogno. Quasi a volersi affidare a delle certezze già consolidate piuttosto che tentare il salto nell’ignoto.
Fu così nell’estate della ricostruzione: quella del 2012, quando a completamento del mercato estivo fu tesserato nuovamente Luca Toni, che proprio dalla maglia viola prese la rincorsa per affrontare lo strepitoso rush finale della sua carriera. La società viola era rimasta scottata dal mancato arrivo-beffa di Berbatov e decise di puntare sull’usato sicuro, a cinque anni dal primo addio dell’ex bomber della Nazionale campione del mondo. Nel gennaio 2015 fu la volta di un altro attaccante campione mondiale nel 2006, anch’egli già transitato da Firenze: Alberto Gilardino. Lui se ne era andato invece da tre anni e con la Fiorentina in cerca di un attaccante da alternare ad un Gomez in crisi ed un Babacar ancora discontinuo, decise di rimettersi in gioco nel nostro calcio, rinunciando ai soldi del Guangzhou. Stesso percorso intrapreso anche da Alessandro Diamanti, in viola ai tempi della C2 ma solo per qualche spezzone. Si trattava comunque di un duplice ritorno al passato per una società gigliata sempre più nostalgica.
L’apice però del sentimento lo si è toccato ad inizio di questo calciomercato estivo, con il ritorno sulla poltrona da ds di Pantaleo Corvino: anche per lui assenza quadriennale e rientro in pompa magna. Inevitabile che il ds di Vernole volgesse poi lo sguardo ai suoi vecchi pupilli: da qui dunque l’interesse forte per Adem Ljajic, poi accasatosi al Torino, e soprattutto Stevan Jovetic. Con il montenegrino, chiusissimo all’Inter, potrebbe concludersi il mercato della Fiorentina, sempre che l’accordo per l’ingaggio venga alla fine trovato. Anche il solo tentativo però sottolinea questo trend “del cavallo di ritorno” che sta prendendo piede in casa viola. C’è chi la ritiene solo come una forma di miopia, nell’incapacità di guardare avanti, noi preferiamo definirla nostalgia, abbinata, nel caso di Jovetic, anche ad un’utilità sul campo.
L’apice però del sentimento lo si è toccato ad inizio di questo calciomercato estivo, con il ritorno sulla poltrona da ds di Pantaleo Corvino: anche per lui assenza quadriennale e rientro in pompa magna. Inevitabile che il ds di Vernole volgesse poi lo sguardo ai suoi vecchi pupilli: da qui dunque l’interesse forte per Adem Ljajic, poi accasatosi al Torino, e soprattutto Stevan Jovetic. Con il montenegrino, chiusissimo all’Inter, potrebbe concludersi il mercato della Fiorentina, sempre che l’accordo per l’ingaggio venga alla fine trovato. Anche il solo tentativo però sottolinea questo trend “del cavallo di ritorno” che sta prendendo piede in casa viola. C’è chi la ritiene solo come una forma di miopia, nell’incapacità di guardare avanti, noi preferiamo definirla nostalgia, abbinata, nel caso di Jovetic, anche ad un’utilità sul campo.