I 78 del Trap, il giorno del Chino e dei bomber Dzeko e Babacar
Buon Compleanno a
GIOVANNI TRAPATTONI, 1939, detto Trap, ex centrocampista di Milan e Varese. Ha allenato Milan, Juventus, Inter, Bayern Monaco, Cagliari, Fiorentina, Benfica, Stoccarda, Salisburgo ed è stato CT di Italia ed Eire. Da calciatore ha vinto 2 Scudetti, 2 Coppe dei Campioni, 1 Coppa delle Coppe, 1 Coppa Intercontinentale e 1 Coppa Italia.
Come allenatore 7 Scudetti (6 con la Juve 1 con l'Inter) record) 2 Coppe Italia, 3 Coppe UEFA (2 Juve, 1 Inter) con Juve 1 Coppa delle Coppe, 1 Coppa dei Campioni 1 Coppa Intercontinentale. E' il primo e tuttora unico allenatore capace di conquistare tutte le maggiori Coppe confederali per club. Ha vinto anche il campionato in Germania, Portogallo e Austria. E' un cult in rete il video della sua conferenza stampa in tedesco del 10 marzo 1998, in cui se la prese soprattutto con Strunz Il 23 ottobre 2010 è stato scelto dalla Santa Sede per guidare la Clericus Top sorta di Nazionale della Città del Vaticano.. E' stato recentemente cacciato dalla RAI per il suo linguaggio troppo colorito come telecronista commentatore. Pronuncia la parola “gatto” solo se ce l'ha già nel sacco “A proposito della benedetta (mai come in questo caso si addice meglio questo aggettivo!) acqua santa, mia sorella Romilda soleva dirmi: "Guarda, Gianni, che questa ti fortifica... ovviamente non ti assicura la vittoria." Ebbene, mi scuseranno gli intellettuali e anche i teologi di professione, ma parole come queste valgono molto di più di tanti libri, sono il segno manifesto di quanto ognuno di noi (anche la persona celebre ed affermata) abbia bisogno di affidarsi, di affidarsi anche ad un segno che rimandi ad un'Appartenenza più grande, ad un'Appartenenza con la "A" maiuscola. D'altronde è proprio questo esser convinto che c'è Qualcuno lassù che mi ha voluto prima calciatore e poi allenatore, che mi fa continuare in questo stupendo lavoro.” “A volte bisogna gettare un sasso nella pozza. Avete capito? Un sasso muove l'acqua. Un allentore non deve dormire. Lui fa "ronf, ronf" e la partita finisce 0 a 0. Sbagliato. Un coach deve sempre essere sveglio e indovinare il cambio decisivo”
“Bisogna far esasperare un po' di di di di ruota da titolare. Vuol dire che sono giocatori che hanno ... le quali passati avevano delle qualità per le quali per i risultati raggiunti .. quindi è stato un riconoscimento più che meritato attribuire questo premio”.
“Calcaterra era un timido, ho dovuto violentarlo in ogni allenamento perché non prendeva l'iniziativa” “C'è maggior carne al fuoco al nostro arco, anche se l'arco lancia le frecce”
“C'è stato un momento di euforia per i tecnici più giovani. C'erano limiti ideologici, si pensava di aver trovato un elisir. Poi l'esperienza ha fatto riscoprire che la capacità, la preparazione e l'equilibrio tattico sono ancora la cosa più importante”
“Davanti a Baggio c'è il mondo e ha tutto per conquistarlo. A venticinque anni, è come un pozzo di petrolio, dal quale è stato estratto pochissimo greggio”. Direi... non è la prima partita, io direi che non è, anzi, forse, se andiamo a vedere, sicuramente una delle più numerose partite giocate così; forse non tutte si vorrebbe che fossero tutte così. Ma non ho ... ci sono delle caratteristiche soggettive che è inutile andare a ... ogni tanto si forma un po' di di di di ..sull'ottone si forma un po' di opacatezza, poi lo tiri via e torna lucido, lo so, perfettamente. Ci sono degli elementi che questo tipo di plasmaggio caratteriale, così, .. viene col tempo no? Io queste cose le conosco, oggi magari è una partita che ci voleva la sciabola” “Direi, forse, senza dubbio, forse che per vincere oggi ci è mancato un uomo, più che un uomo direi un uomo”.
“Guai a fare gli Icari della situazione. Ho detto gli Icari, non gli acari”
“Ho voluto vedere cosa c'era dentro le viscere di questa truppa”
“I giocatori sono liberi di fare quello che dico io”
“Il nostro modo di intendere il calcio raziocinante, razionale, a volte quasi speculativo”
“Il secondo maestro è stato Rocco. Un uomo diverso da com'è stato raccontato. Timido, rispettoso. Sembrava burbero ma non lo era, ogni tanto gli scappava una battuta in dialetto ma era un uomo colto, che non diceva mai nulla di banale. Parlava volentieri con noi, ma non aveva mai il coraggio di avvertirci: oggi stai fuori “ “In Irlanda piove due volte a settimana. La prima da lunedì a mercoledì, la seconda da giovedì a domenica”.
“In Italia si vuole l'uovo, il culo caldo e la gallina, ma quando la gallina ha fatto l'uovo va via eh? Quindi non può avere il culo caldo. Noi vogliamo tutto e subito. Coccodè coccodè and go. You understand?”
“In quel momento della partita eravamo un po' come il serpente con la coda in bocca”
“In vita mia sono stato fortunato. Quando sono arrivato davanti al passaggio a livello la sbarra era sempre alzata. Forse sono stato io a inventare il Telepass” “La palla non è sempre tonda, a volte c'è dentro il coniglio”
“La nostra è una situazione di classifica non dico tranquilla. Ma sicuramente tranquilla”
“Mi è capitato di guidare le Ferrari e le Topolino ma sempre con la stessa passione”
“Non possiamo fare i coccodrilli e piangere sul latte versato e sulle uova mangiate”
“Pelè era così bravo che non veniva neanche voglia di picchiarlo. E poi quella volta lì, a Milano, aveva una caviglia in disordine. Ma doveva giocare. La tariffa del Santos era: 50mila dollari con Pelé dall'inizio, 10mila senza Pelé “ “Poi c'era l'Avvocato. Arrivava negli spogliatoi e trattava allo stesso modo Platinì e il magazziniere. Amava la Juve, ma quando gli chiesi di comprare Paolo Rossi rispose di no: "Costa troppo e noi abbiamo migliaia di cassintegrati. Potrebbe fare un altro nome?". Non mi ha mai dato un ordine, credo non ne abbia mai dati in vita sua, i suoi ordini erano domande: "Ma perché quell' ala sinistra non gioca mai?"
“Quando ti abitui allo zucchero non accetti più il sale “
"Sacchi dice che un c.t. è come un eunuco nell' harem? Parla per sé. Io ce le ho tutte e due” “Se si continua così non si esce dal baratro, ma dal barattolo”
“Si gioca fino alla fine! Anche la Lituania ha giocatori che giocano in giro per l'Europa. Non è più come prima: i giocatori della Lituania giocavano le renne ai piedi?”
“Una sfida ostica, ma anche agnostica “
ALVARO RECOBA, 1976, detto “El Chino”, ex attaccante uruguaiano di Inter, Venezia e Torino. calciatore più pagato al mondo tra 2001 e 2003, 15 miliardi l'anno. Si è ritirato nel marzo 2016. Moratti se ne innamorò dopo aver visto una videocassetta con questo gol L'allenatore Walter Novellino aveva un modo tutto suo per caricare il Chinito. Al momento di dare la formazione fingeva di dimenticare il nome di Recoba: "Allora, 4-4-2. In difesa ci sistemiamo così, in mezzo al campo giocano questi e in avanti c'è Maniero...". Entrava allora in scena il "compare" di turno, a volte proprio Maniero: "Mister, e il Chino?". Novellino pronto: "Il Chino è un fenomeno, là davanti fa quel c...o che vuole".
Ha fatto storia il "tavolino Recoba", posizionato nella periferia del centro di Appiano: nelle giornate di grande nebbia, ogni tanto l'uruguaiano saltava un giro (la rosa era ampia e non era difficile "mimetizzarsi"), si sedeva, e si fumava una bella sigaretta, per poi rimettersi in gruppo al passaggio successivo. "C'era una volta un ragazzetto di nome Alvaro, che segnava 5-6 reti a partita. Portò la sua scalcinata squadretta in finale in un importantissimo torneo nazionale, e per festeggiare se ne andò a pescare con un parente. Gli piaceva così tanto stare in mezzo al fiume che si dimenticò della finale: lo andarono a prendere a gara iniziata, i suoi compagni erano sotto di tre reti, lui si cambiò in macchina, entrò nel secondo tempo e ne fece cinque”.
EDIN DZEKO , 1986, centravanti bosniaco della Roma,
BABACAR, 1993, detto Baba, attaccante senegalese della Fiorentina. E' il più giovane giocatore della Fiorentina ad aver segnato un gol tra i professionisti e il più giovane marcatore straniero in assoluto della A
FEDERICO FAZIO, 1987, difensore argentino della Roma, in prestito dal Tottenham
ALBERTO POMINI, 1981, portiere del Sassuolo, dove milita dalla C2 nel 2004-05, e detiene il record di presenze consecutive (102) tra il 2010 - 2012. Ha esordito in serie A a 32 anni
DAVIDE BRIVIO, 1988, terzino sinistro del Genoa
PIETRO PELLEGRI, 2001, attaccante del Genoa, e' il piu' giovane esordiente della serie A. Il debutto a 15 anni, 9 mesi e 5 giorni, 24 ore in meno del giallorosso. - il 22 dicembre 2016 in Torino-Genoa
Auguri anche a
PAOLO SAMMARCO, 1983, centrocampista del Frosinone
LUCA CASTIGLIA, 1989, centrocampista della Pro Vercelli
MARCO CRIMI, 1990, centrocampista del Cesena in prestito dal Carpi
MATTEO BIANCHETTI, 1993, difensore del Verona
IVAN PROVEDEL. 1994, portiere della Pro Vercelli, in prestito dal Chievo.
ARTURO CALABRESI, 1996, difensore del Brescia, in prestito salla Roma. E' figlio dell'attore e Iena Paolo Calabresi
EMANUEL RIVAS, 1983, ala destra argentina svincolata, ex Arezzo, Bari, Varese, Verona, Spezia, Livorno.
MATTEO PARO, 1983, ex centrocampista di Juventus, Chievo, Crotone, Siena, Genoa, Bari, Piacenza, Vicenza, SPAL, Mantova. Si è ritirato nel luglio 2016. Il 6 settembre 2006 realizzò il primo gol della Juve in serie B
SIMON SLUGA, 1993, portiere croato dell'HNK Rijeka, ex Juventus U19. Verona U19 e Spezia
ANTONIO LUNA RODRIGUEZ, 1991, terzino sinistro del SD Eibar (Spagna), ex Verona e Spezia
ABDELHAMID EL KAOUTARI, 1990, difensore francese naturalizzato marocchino del Bastia, in prestito dal Palermo
OLIVIER N'SIABAMFUMU, 1986, centrocampista francese svincolato, ex Ascoli, Crotone, Carrarese
VITO LASALANDRA, 1975, ex centrocampista di Corsico, Udinese, Nocerina, Acireale, Fidelis Andria, Livorno, Savoia, Como, Imolese, Reggiana, Lodigiani, Valenzana, Vis Pesaro
FLORIN RADUCIOIU, 1970, ex attaccante rumeno di Bari, Verona, Brescia, Milan. Scudetto e Champions League 2003-04 Milan. In una classifica dei 50 peggiori attaccanti che abbiano mai calcato i campi della Premier League, risulta al diciottesimo posto
EUGENIO SGARBOSSA, 1964, ex centrocampista di Orbassano, Alessandria, Lazio, Rondinella, Monopoli, Reggiana, SPAL, Triestina, Poggese
GIUSEPPE SPALAZZI, 1943, detto Bibi, ex portiere di Piacenza, Bologna, Bari, Genoa, Palermo-
MARIO ZURLINI, 1942, ex libero di Parma, Napoli e Matera.
SILVANO VINCENZI, 1940, ex portiere di Fanfulla, Torino, Parma, Venezia, Alessandria, Viareggio
PAK DOO- IK,1942, ex centrocampista nordcoreano autore della storica rete con cui la Corea del Nord battè clanorosamente l'Italia ai Mondiali del 1966 https://www.youtube.com/watch?v=e7v04oJgZ1M «Giocavamo in casa, gli inglesi ci avevano adottato. La vittoria con l’Italia fu una sorpresa per tutti, ma non per noi» Era un ex tipografo, poi inquadrato nell’Esercito, ma mai dentista come vuole la leggenda occidentale, Abbiamo citato, a proposito del Trap, Strunz e quindi non possiamo esimerci dal fare gli auguri anche a
SHINJI KAGAWA, 1989, trequartista giapponese del Borussia Dortmund
Il 17 marzo erano nati, accomunati anche dalla malattia, la SLA, che li ha portati alla prematura scomparsa
STEFANO BORGONOVO, 1964-2013, attaccante di Como, Sambenedettese, Fiorentina, Milan, Pescara, Udinese, Brescia
GIANLUCA SIGNORINI, 1960-2002, detto Il Capitano (a Genova) libero di Pisa, Pietrsanta, Prato, Livorno, Ternana, Cavese, Prma, Roma, Genoa.
GIOVANNI TRAPATTONI, 1939, detto Trap, ex centrocampista di Milan e Varese. Ha allenato Milan, Juventus, Inter, Bayern Monaco, Cagliari, Fiorentina, Benfica, Stoccarda, Salisburgo ed è stato CT di Italia ed Eire. Da calciatore ha vinto 2 Scudetti, 2 Coppe dei Campioni, 1 Coppa delle Coppe, 1 Coppa Intercontinentale e 1 Coppa Italia.
Come allenatore 7 Scudetti (6 con la Juve 1 con l'Inter) record) 2 Coppe Italia, 3 Coppe UEFA (2 Juve, 1 Inter) con Juve 1 Coppa delle Coppe, 1 Coppa dei Campioni 1 Coppa Intercontinentale. E' il primo e tuttora unico allenatore capace di conquistare tutte le maggiori Coppe confederali per club. Ha vinto anche il campionato in Germania, Portogallo e Austria. E' un cult in rete il video della sua conferenza stampa in tedesco del 10 marzo 1998, in cui se la prese soprattutto con Strunz Il 23 ottobre 2010 è stato scelto dalla Santa Sede per guidare la Clericus Top sorta di Nazionale della Città del Vaticano.. E' stato recentemente cacciato dalla RAI per il suo linguaggio troppo colorito come telecronista commentatore. Pronuncia la parola “gatto” solo se ce l'ha già nel sacco “A proposito della benedetta (mai come in questo caso si addice meglio questo aggettivo!) acqua santa, mia sorella Romilda soleva dirmi: "Guarda, Gianni, che questa ti fortifica... ovviamente non ti assicura la vittoria." Ebbene, mi scuseranno gli intellettuali e anche i teologi di professione, ma parole come queste valgono molto di più di tanti libri, sono il segno manifesto di quanto ognuno di noi (anche la persona celebre ed affermata) abbia bisogno di affidarsi, di affidarsi anche ad un segno che rimandi ad un'Appartenenza più grande, ad un'Appartenenza con la "A" maiuscola. D'altronde è proprio questo esser convinto che c'è Qualcuno lassù che mi ha voluto prima calciatore e poi allenatore, che mi fa continuare in questo stupendo lavoro.” “A volte bisogna gettare un sasso nella pozza. Avete capito? Un sasso muove l'acqua. Un allentore non deve dormire. Lui fa "ronf, ronf" e la partita finisce 0 a 0. Sbagliato. Un coach deve sempre essere sveglio e indovinare il cambio decisivo”
“Bisogna far esasperare un po' di di di di ruota da titolare. Vuol dire che sono giocatori che hanno ... le quali passati avevano delle qualità per le quali per i risultati raggiunti .. quindi è stato un riconoscimento più che meritato attribuire questo premio”.
“Calcaterra era un timido, ho dovuto violentarlo in ogni allenamento perché non prendeva l'iniziativa” “C'è maggior carne al fuoco al nostro arco, anche se l'arco lancia le frecce”
“C'è stato un momento di euforia per i tecnici più giovani. C'erano limiti ideologici, si pensava di aver trovato un elisir. Poi l'esperienza ha fatto riscoprire che la capacità, la preparazione e l'equilibrio tattico sono ancora la cosa più importante”
“Davanti a Baggio c'è il mondo e ha tutto per conquistarlo. A venticinque anni, è come un pozzo di petrolio, dal quale è stato estratto pochissimo greggio”. Direi... non è la prima partita, io direi che non è, anzi, forse, se andiamo a vedere, sicuramente una delle più numerose partite giocate così; forse non tutte si vorrebbe che fossero tutte così. Ma non ho ... ci sono delle caratteristiche soggettive che è inutile andare a ... ogni tanto si forma un po' di di di di ..sull'ottone si forma un po' di opacatezza, poi lo tiri via e torna lucido, lo so, perfettamente. Ci sono degli elementi che questo tipo di plasmaggio caratteriale, così, .. viene col tempo no? Io queste cose le conosco, oggi magari è una partita che ci voleva la sciabola” “Direi, forse, senza dubbio, forse che per vincere oggi ci è mancato un uomo, più che un uomo direi un uomo”.
“Guai a fare gli Icari della situazione. Ho detto gli Icari, non gli acari”
“Ho voluto vedere cosa c'era dentro le viscere di questa truppa”
“I giocatori sono liberi di fare quello che dico io”
“Il nostro modo di intendere il calcio raziocinante, razionale, a volte quasi speculativo”
“Il secondo maestro è stato Rocco. Un uomo diverso da com'è stato raccontato. Timido, rispettoso. Sembrava burbero ma non lo era, ogni tanto gli scappava una battuta in dialetto ma era un uomo colto, che non diceva mai nulla di banale. Parlava volentieri con noi, ma non aveva mai il coraggio di avvertirci: oggi stai fuori “ “In Irlanda piove due volte a settimana. La prima da lunedì a mercoledì, la seconda da giovedì a domenica”.
“In Italia si vuole l'uovo, il culo caldo e la gallina, ma quando la gallina ha fatto l'uovo va via eh? Quindi non può avere il culo caldo. Noi vogliamo tutto e subito. Coccodè coccodè and go. You understand?”
“In quel momento della partita eravamo un po' come il serpente con la coda in bocca”
“In vita mia sono stato fortunato. Quando sono arrivato davanti al passaggio a livello la sbarra era sempre alzata. Forse sono stato io a inventare il Telepass” “La palla non è sempre tonda, a volte c'è dentro il coniglio”
“La nostra è una situazione di classifica non dico tranquilla. Ma sicuramente tranquilla”
“Mi è capitato di guidare le Ferrari e le Topolino ma sempre con la stessa passione”
“Non possiamo fare i coccodrilli e piangere sul latte versato e sulle uova mangiate”
“Pelè era così bravo che non veniva neanche voglia di picchiarlo. E poi quella volta lì, a Milano, aveva una caviglia in disordine. Ma doveva giocare. La tariffa del Santos era: 50mila dollari con Pelé dall'inizio, 10mila senza Pelé “ “Poi c'era l'Avvocato. Arrivava negli spogliatoi e trattava allo stesso modo Platinì e il magazziniere. Amava la Juve, ma quando gli chiesi di comprare Paolo Rossi rispose di no: "Costa troppo e noi abbiamo migliaia di cassintegrati. Potrebbe fare un altro nome?". Non mi ha mai dato un ordine, credo non ne abbia mai dati in vita sua, i suoi ordini erano domande: "Ma perché quell' ala sinistra non gioca mai?"
“Quando ti abitui allo zucchero non accetti più il sale “
"Sacchi dice che un c.t. è come un eunuco nell' harem? Parla per sé. Io ce le ho tutte e due” “Se si continua così non si esce dal baratro, ma dal barattolo”
“Si gioca fino alla fine! Anche la Lituania ha giocatori che giocano in giro per l'Europa. Non è più come prima: i giocatori della Lituania giocavano le renne ai piedi?”
“Una sfida ostica, ma anche agnostica “
ALVARO RECOBA, 1976, detto “El Chino”, ex attaccante uruguaiano di Inter, Venezia e Torino. calciatore più pagato al mondo tra 2001 e 2003, 15 miliardi l'anno. Si è ritirato nel marzo 2016. Moratti se ne innamorò dopo aver visto una videocassetta con questo gol L'allenatore Walter Novellino aveva un modo tutto suo per caricare il Chinito. Al momento di dare la formazione fingeva di dimenticare il nome di Recoba: "Allora, 4-4-2. In difesa ci sistemiamo così, in mezzo al campo giocano questi e in avanti c'è Maniero...". Entrava allora in scena il "compare" di turno, a volte proprio Maniero: "Mister, e il Chino?". Novellino pronto: "Il Chino è un fenomeno, là davanti fa quel c...o che vuole".
Ha fatto storia il "tavolino Recoba", posizionato nella periferia del centro di Appiano: nelle giornate di grande nebbia, ogni tanto l'uruguaiano saltava un giro (la rosa era ampia e non era difficile "mimetizzarsi"), si sedeva, e si fumava una bella sigaretta, per poi rimettersi in gruppo al passaggio successivo. "C'era una volta un ragazzetto di nome Alvaro, che segnava 5-6 reti a partita. Portò la sua scalcinata squadretta in finale in un importantissimo torneo nazionale, e per festeggiare se ne andò a pescare con un parente. Gli piaceva così tanto stare in mezzo al fiume che si dimenticò della finale: lo andarono a prendere a gara iniziata, i suoi compagni erano sotto di tre reti, lui si cambiò in macchina, entrò nel secondo tempo e ne fece cinque”.
EDIN DZEKO , 1986, centravanti bosniaco della Roma,
BABACAR, 1993, detto Baba, attaccante senegalese della Fiorentina. E' il più giovane giocatore della Fiorentina ad aver segnato un gol tra i professionisti e il più giovane marcatore straniero in assoluto della A
FEDERICO FAZIO, 1987, difensore argentino della Roma, in prestito dal Tottenham
ALBERTO POMINI, 1981, portiere del Sassuolo, dove milita dalla C2 nel 2004-05, e detiene il record di presenze consecutive (102) tra il 2010 - 2012. Ha esordito in serie A a 32 anni
DAVIDE BRIVIO, 1988, terzino sinistro del Genoa
PIETRO PELLEGRI, 2001, attaccante del Genoa, e' il piu' giovane esordiente della serie A. Il debutto a 15 anni, 9 mesi e 5 giorni, 24 ore in meno del giallorosso. - il 22 dicembre 2016 in Torino-Genoa
Auguri anche a
PAOLO SAMMARCO, 1983, centrocampista del Frosinone
LUCA CASTIGLIA, 1989, centrocampista della Pro Vercelli
MARCO CRIMI, 1990, centrocampista del Cesena in prestito dal Carpi
MATTEO BIANCHETTI, 1993, difensore del Verona
IVAN PROVEDEL. 1994, portiere della Pro Vercelli, in prestito dal Chievo.
ARTURO CALABRESI, 1996, difensore del Brescia, in prestito salla Roma. E' figlio dell'attore e Iena Paolo Calabresi
EMANUEL RIVAS, 1983, ala destra argentina svincolata, ex Arezzo, Bari, Varese, Verona, Spezia, Livorno.
MATTEO PARO, 1983, ex centrocampista di Juventus, Chievo, Crotone, Siena, Genoa, Bari, Piacenza, Vicenza, SPAL, Mantova. Si è ritirato nel luglio 2016. Il 6 settembre 2006 realizzò il primo gol della Juve in serie B
SIMON SLUGA, 1993, portiere croato dell'HNK Rijeka, ex Juventus U19. Verona U19 e Spezia
ANTONIO LUNA RODRIGUEZ, 1991, terzino sinistro del SD Eibar (Spagna), ex Verona e Spezia
ABDELHAMID EL KAOUTARI, 1990, difensore francese naturalizzato marocchino del Bastia, in prestito dal Palermo
OLIVIER N'SIABAMFUMU, 1986, centrocampista francese svincolato, ex Ascoli, Crotone, Carrarese
VITO LASALANDRA, 1975, ex centrocampista di Corsico, Udinese, Nocerina, Acireale, Fidelis Andria, Livorno, Savoia, Como, Imolese, Reggiana, Lodigiani, Valenzana, Vis Pesaro
FLORIN RADUCIOIU, 1970, ex attaccante rumeno di Bari, Verona, Brescia, Milan. Scudetto e Champions League 2003-04 Milan. In una classifica dei 50 peggiori attaccanti che abbiano mai calcato i campi della Premier League, risulta al diciottesimo posto
EUGENIO SGARBOSSA, 1964, ex centrocampista di Orbassano, Alessandria, Lazio, Rondinella, Monopoli, Reggiana, SPAL, Triestina, Poggese
GIUSEPPE SPALAZZI, 1943, detto Bibi, ex portiere di Piacenza, Bologna, Bari, Genoa, Palermo-
MARIO ZURLINI, 1942, ex libero di Parma, Napoli e Matera.
SILVANO VINCENZI, 1940, ex portiere di Fanfulla, Torino, Parma, Venezia, Alessandria, Viareggio
PAK DOO- IK,1942, ex centrocampista nordcoreano autore della storica rete con cui la Corea del Nord battè clanorosamente l'Italia ai Mondiali del 1966 https://www.youtube.com/watch?v=e7v04oJgZ1M «Giocavamo in casa, gli inglesi ci avevano adottato. La vittoria con l’Italia fu una sorpresa per tutti, ma non per noi» Era un ex tipografo, poi inquadrato nell’Esercito, ma mai dentista come vuole la leggenda occidentale, Abbiamo citato, a proposito del Trap, Strunz e quindi non possiamo esimerci dal fare gli auguri anche a
SHINJI KAGAWA, 1989, trequartista giapponese del Borussia Dortmund
Il 17 marzo erano nati, accomunati anche dalla malattia, la SLA, che li ha portati alla prematura scomparsa
STEFANO BORGONOVO, 1964-2013, attaccante di Como, Sambenedettese, Fiorentina, Milan, Pescara, Udinese, Brescia
GIANLUCA SIGNORINI, 1960-2002, detto Il Capitano (a Genova) libero di Pisa, Pietrsanta, Prato, Livorno, Ternana, Cavese, Prma, Roma, Genoa.