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    Milanmania: Higuain e Suso come Sheva e Rui Costa

    Milanmania: Higuain e Suso come Sheva e Rui Costa

    • Carlo Pellegatti
    Il Milan gioca bene. Ha sempre giocato bene. Gattuso ha costruito una squadra propositiva, organizzata, armonica, che però, in tutto il corso della partita, spesso non è riuscita a mantenere un elevato standard di gioco. Questa lacuna sembra che stia per essere colmata. Il Milan visto a Reggio Emilia, parzialmente contro l'Olimpiacos, infine a San Siro, avversario il Chievo, non avrebbe pareggiato a Empoli e avrebbe conservato il vantaggio nel match contro l'Atalanta. Più solido, più concreto. Il prossimo passo del gruppo, guidato da Rino Gattuso, deve essere quello di diventare più attento, feroce, concentrato anche e soprattutto in difesa, reparto che regala una disattenzione per partita. Se si esaminano i gol presi, quasi sempre sono figli di una amnesia, di una pausa mentale, divisa fra tutti i componenti della difesa.

    Il Milan può contare però su uno dei cinque attaccanti d'area più forti al mondo, un fuoriclasse, Gonzalo Higuain. Spietato, freddo, preciso. Il vero erede di Shevchenko. Come "Vento di Passioni" può contare su un ispiratore talentuoso e formidabile. Qualche anno fa, il "Musagete" Rui Costa, oggi "Il Cardellino" Jesus Suso, autore dei tre assist negli ultimi tre gol, in campionato, di "Atlante il Titano". Il secondo ha ricordato il passaggio del portoghese a Sheva in un lontano Milan-Real Madrid o quello dello stesso Rui Costa a Inzaghi, che batte Toldo in un derby.

    Derby... ci siamo. Troppo rare, in questi ultimi anni, le vittorie sulle squadre di vertice, vittorie da sei punti, successi che regalano autostima, fiducia, forza, convinzione. Sono otto anni poi che il Milan non batte l'Inter sul suo campo. L'ultima volta nell'anno dello Scudetto. Vittoria per 1-0, grazie alla rete realizzata da Ibrahimovic. Un nome che è tornato di moda in questi ultimi giorni. Troppo tempo dunque. Il duello tra i due re della Pampa, gli argentini Higuain e Icardi, sta già evocando duelli leggendari. Niente musica di Ennio Morricone, però, ma mi auguro che l'altoparlante di un San Siro vestito a festa  diffonda un affascinante tango di Carlos Gardel!

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