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    Hellasmania: un disastro annunciato? Di chi è la colpa?

    Hellasmania: un disastro annunciato? Di chi è la colpa?

    • Alessandro Righelli
    Troppo prematuro? Troppo presto per scendere a conclusioni? Troppo azzardato oppure si può già pensare di trarre qualche conclusione così drastica? Molto probabilmente la verità sta nel mezzo, anche se le reazioni a caldo non possono che vertere sulla seconda ipotesi, ossia quella che si possa già bollare questo inizio di campionato come "disastroso". Come detto, probabilmente è giusto da una parte poter dire che sì, questo inizio di stagione, sin dalle battute estive, sembra davvero essere un disastro. Una squadra smantellata, un nuovo allenatore subito in conflitto con la società e giocatori che scendono in campo con già l'idea di dover partire. Insomma un mix, anzi una brodaglia immonda, che è stata servita fredda ai tifosi gialloblù, dopo almeno due stagioni passate con il palato assai fino. 

    Metafore culinarie a parte, questo Verona sembra sprofondare giorno dopo giorno. Un destino già scritto, quello di annaspare nelle ultime posizioni, che sembra davvero inevitabile. Un naufragio annunciato? Probabilmente si, anzi, togliamo pure il "probabilmente". Ma dove sta il vero errore di questa campagna acquisti? A mio parere, il fulcro dei problemi odierni di questo Hellas sta tutto nella forma, prima che della sostanza, con la quale si è programmata questa "Revolución". Mi spiego meglio. Innanzitutto, se l'intenzione era quella di mettere i giocatori più preziosi in vendita, praticamente mezza squadra, la priorità doveva essere la chiarezza, soprattutto nei confronti dell'allenatore. L'aria che tira tra il tecnico e la società sembra proprio aver l'odore di incomprensioni e malintesi. Forse che a Cioffi non sia stata detta tutta la verità? Chissà, nessuno può saperlo con certezza, ma a scanso di equivoci, diamo fiducia alla società e crediamo che questo non sia mai successo. Altro errore allora? Sì, eccome! E questa volta riguarda proprio l'allenatore. Non è facile mettere in campo una squadra dalla quale tu sai già che perderai almeno 5/6 elementi e ricostruire senza delle entrate all'altezza risulta ancora peggiore. Forse però, proprio per questo motivo, si poteva provare ad osare di più con quei giocatori che si sapeva sarebbero restati. Risulta sotto gli occhi di tutti che gente come Ilic, Barak e Faraoni hanno dato davvero il peggio di sé, soprattutto i primi due che sono dati praticamente in partenza. Con il Napoli si poteva perdere comunque, ma si poteva iniziare ad imbastire qualcosa con i giocatori "rimasti".

    Le colpe arrivano un poco da tutte le parti quindi, anche se è facile ora puntare il dito un pochino dappertutto. Ecco perché ora c'è bisogno di rialzare la testa e cercare di guardare avanti, provando a ricostruire davvero qualcosa con le fondamenta, seppur fragili, che si ha. Cioffi ora dovrà caricarsi sulle proprie spalle un onere molto pesante e la domanda delle domande, alla quale presto risponderemo è: sarà l'uomo giusto per questo? E se non sarà così, di nuovo le colpe potrebbero essere della società per un'altra scelta molto azzardata. Un mix di colpe che, come detto all'inizio, non farà bene a nessuno.

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