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    Hellasmania: sogni evaporati, tutto già visto

    Hellasmania: sogni evaporati, tutto già visto

    Il trentennale dello storico scudetto chiedeva solo di essere onorato con una stagione dal sapore internazionale. Bello crederci fino all'ultimo. Magari pensando che il Verona potesse davvero sbaragliare la concorrenza. In fondo al baule della speranza ora è inutile cercare la combinazione buona che consegni l'Europa all'Hellas. Ci si è traditi da soli, giusto ammetterlo al di là di quanto spettava all'Olimpico con la Lazio, perché di buttare via due punti contro un'Udinese priva della ragion di classifica non era proprio il caso. Sarebbe cambiato tutto, in caso di vittoria, con i gialloblu in pole position per il sesto posto.

    Tutto già visto, ad ogni modo. Ricordate il primo anno di serie B? Quella matricola chiamata Verona impiegò poco per infastidire le grandi e puntare subito alla serie A. Aveva la stessa sfrontatezza di oggi, quel filo di maturità mancante era ben sostituito dalla predisposizione al sacrificio e da una buona dose di umiltà. Mollare il sogno sul più bello e magari prendersela con un arbitro, oggi come allora (Massa che ignora un lampante rigore su Ferrari): un remake in piena regola.

    Poi si potrà parlare del rinnovo di Mandorlini – legato a doppio filo a quello di Toni, l'ha detto l'allenatore anche se con ironia – e magari di quanto ha in cantiere una squadra che lassù non ci è finita per caso. A proposito, Toni ambiva ai Mondiali un po' come il Verona all'Europa. Non sarebbe stato impossibile avere entrambe le cose. Ora che viene scritta la parola fine resta solo quel titolo di capocannoniere che Luca insegue ancora. Sarebbe in qualche modo il marchio dell'Hellas su questo campionato. Uno spicchio di gloria che male non fa, tutt'altro.

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