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    Hellasmania: la crisi dei gialloblù? Non è colpa del solo allenatore

    Hellasmania: la crisi dei gialloblù? Non è colpa del solo allenatore

    La sconfitta (l'ennesima) contro il Monza per 1-3 dello scorso weekend ha sancito inesorabilmente lo stato di crisi che attanaglia il Verona in questa parte di campionato. Crisi accentuata ancor maggiormente dall'ultimo risultato del Cagliari che super i gialloblù di un punto, facendo piombare i veronesi in zona retrocessione. Nulla è perduto, è chiaro, ma ora possiamo parlare ufficialmente di crisi, appunto. 

    Purtroppo, in questi ultimi anni non è la prima volta che questo club affronta un momento simile e i tifosi ben lo possono ricordare. Non staremo quindi ad elencare tutte le disfatte gialloblù, sarebbe davvero troppo; possiamo però analizzare la situazione presente e cercare di capire quali siano le principali cause dietro a questa eclatante involuzione della squadra. Se da una parte c'è chi ancora non vuole parlare di una crisi vera e propria, forse per non essere troppo disfattista, forse per una questione puramente scaramantica, c'è chi invece, al contrario, ha già in mente, in modo chiaro ed inequivocabile, il nome del colpevole: Marco Baroni.

    L'allenatore, è bene ricordarlo, è quasi sempre la persona sulla quale vengono addossate le responsabilità in caso di problemi come questi, anche se a volte lo si fa un po' troppo frettolosamente. Attenzione, non si vuole ora assolvere Baroni da ogni sorta di colpevolezza nel quadro delle ultime uscite della squadra, ma si vuole ampliare lo spettro d'indagine anche all'intera rosa. Non è infatti tutta colpa di Baroni se questo Verona non riesce più a decollare, perché è oramai un mese o più che alcuni giocatori, che dovrebbero essere la colonna portante non solo del presente ma anche del futuro di questa squadra, non stanno dando quello che è nelle loro potenzialità.

    Insomma, un ragazzo come Ngonge, sul quale il club ha puntato forte per ricostruire la squadra e per affrontare al meglio la stagione, non sta giocando bene, o meglio, non sta proprio giocando. Le sue ultime prestazioni sono state ampliamente sotto la sufficienza, sino a che contro il Monza è addirittura partito dalla panchina. A centrocampo poi, la squadra non riesce a trovare una quadra, con un Hongla troppo altalenante e un Saponara che prova a fare il suo, ma che alla fine dei conti, non riesce mai ad incidere come dovrebbe. In difesa poi, si soffre di amnesie temporanee davvero troppo gravi per la Serie A, che costano spesso il risultato finale, quando si potrebbe meritare di più. Infine, analizzando più genericamente la squadra, si denota una complessiva scarsezza di impegno e di attenzione per lunghi tratti di partita, nei quali ovviamente si prende costantemente gol senza più riuscire a recuperare il risultato.

    Insomma, quel che si vuol mettere il luce non è una discolpa verso Baroni, il quale sicuramente ha le sue responsabilità, ma si vuole altresì dimostrare che questo momento di crisi profonda è il risultato di una concatenazione di mancanze date della squadra in generale. Cambiare allenatore potrà forse dare quell'input in più per cambiare rotta, ma il tutto deve partire innanzitutto da coloro i quali scendono in campo. Altrimenti, si potrà avere pur Guardiola, o meglio, Leclerc come pilota, ma se gli dai una panda mezza ingolfata, questo non può vincerti il Gran Premio.
     

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