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    Hellasmania: i gialloblù già tirano i remi in barca? Non commettiamo gli stessi errori

    Hellasmania: i gialloblù già tirano i remi in barca? Non commettiamo gli stessi errori

    • Alessandro Righelli
    Premessa importantissima: non si traggano conclusioni affrettate, solamente giuste e dovute osservazioni su questo  periodo dei gialloblù. A seguito della seconda sconfitta consecutiva di ieri contro il Sassuolo, che rimane bestia nera dell'Hellas, la squadra di Juric non riesce più ad imporsi come sempre fatto da inizio stagione. Certo, la partita non è stata da buttare, anzi, i ragazzi hanno dimostrato comunque di essere sempre stati in gara sino alla fine, ma a farla da padrona poi sono stati errori difensivi dettati molto probabilmente da una certa stanchezza complessiva. Una "colpa" generale, più che singola quindi, anche se da giocatori come Zaccagni e Veloso ci si aspetta sempre qualcosina in più: quel guizzo che può svoltarti la gara che solo loro possono dare. 

    Date le premesse, arriviamo all'analisi. Sia con il Milan, sia con il Sassuolo, la squadra ha patito qualche sofferenza fisica, soprattutto nella seconda fase delle rispettive gare. Gli errori in difesa, palesemente evitabili, hanno influito soprattutto nella gara di ieri, in una gara rimasta comunque in bilico sino ai dieci minuti finali. Certo, non ci si può aspettare sempre la gara perfetta e qualche ricaduta è sicuramente scusabile, ma quello che forse può far storcere il naso a chi crede in un salto di qualità di questa squadra, è la tempistica entro la quale questa ricaduta avviene. Sono due anni infatti che questo Hellas riesce ad arrivare in gran forma e in lotta per l'Europa sino più o meno al mese di marzo (ricordiamo l'anno scorso), per poi sfilacciarsi fisicamente e mentalmente, una volta raggiunta con grande anticipo la quota salvezza. Ora, non si vuol già declassare questa stagione, ma prudentemente si sta cercando di capire quale possa esserne il futuro prossimo. 

    Le possibilità sono certamente due: cadere nello stesso errore delle annate passate, quando la squadra, una volta raggiunta l'aritmetica salvezza, si è rilassata e ha perso quella concentrazione che l'aveva contraddistinta, oppure può rialzarsi immediatamente e tentare di continuare a viso aperto il suo percorso. Chiaro è che si auspichi la seconda possibilità, ma non tutto è poi così deciso. La mentalità infatti in questi casi la fa da padrona e se si vuole davvero fare il salto di qualità, questo è il momento di dimostrarlo. Non sarà poi il raggiungimento o meno (peraltro molto difficile) di un posto in Europa a contraddistinguere tale fatto, ma sarà piuttosto la voglia di provarci, che è la cosa che più interessa vedere. Una squadra che vuole migliorarsi sempre di più infatti è una squadra che punta sempre a giocare a viso aperto e questo Hellas ha sempre dimostrato di saperlo fare; ora però, cerchiamo di non buttare via tutto e cadere nello stesso errore di rilassarci e lasciarci trasportare dalla tranquillità della salvezza.

    Le partite sono ancora molte e ancora c'è spazio per dimostrare ciò che si è detto, ma starà tutto nel carattere dell'intera rosa. Ora occhi puntati alla grande sfida con l'Atalanta, prossimo banco di prova contro una squadra che può ed è un esempio a cui ispirarsi.  

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