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Hellasmania: Baroni, scelta tecnica o di cuore? Sarà quello giusto?
Innanzitutto partiamo con il dire che questa è stata probabilmente anche un'operazione per ritrovare il "feeling", il sentimento, con la piazza veronese da parte della dirigenza. I nervi erano tesissimi dopo l'ultima stagione salvata all'ultimo e i tifosi hanno mostrato più e più volte di non aver gradito la gestione dell'intero movimento Hellas soprattutto dall'ultima estate passata. Pur stando sempre vicini alla squadra e supportandola ad ogni vittoria e sconfitta, la piazza gialloblù si era giustamente posta più di una domanda sulle intenzioni della dirigenza circa il futuro dell'Hellas. Tutto ciò ha portato a fratture con la tifoseria, davanti alle quali di certo non si poteva rimanere impassibili. L'arrivo di un uomo molto amato in città come Baroni può essere stata quindi anche una scelta di cuore, sia per la squadra sia per tutti i gialloblù, che ora possono vedere seduto in panchina uno che davvero ha l'Hellas nel cuore.
Ovviamente, non è stata solo una scelta "romantica", ma soprattutto tecnica e quindi analizziamola sino in fondo, in modo puramente oggettivo. La domanda da porsi è chiaramente la stessa: scelta giusta o si poteva puntare su un profilo con più esperienza? Tolto, come detto, il fattore romantico, questo dubbio rimane. Baroni, lo avevamo accennato prima, ha dimostrato sì grandi cose in serie B e un discreto lavoro con il Lecce in serie A, ma al di fuori di questo, in massima serie si può dire che ancora deve dimostrare molto. Qualcuno potrebbe allora obiettare, e a mio modo di vedere anche giustamente, che forse serviva un allenatore più "rodato" per situazioni come quelle dell'Hellas: una squadra che deve essere rifondata e che deve cercare di ripartire dalle fondamenta. Proprio per questo però, avere un allenatore che può crescere insieme alla squadra può rivelarsi alla fin fine qualcosa di positivo, previa ovviamente la fiducia da parte della dirigenza, dato che, lato tifosi, il supporto c'è tutto. Per ora il contratto stipulato con Baroni è fino al 30 giugno 2024, quindi si presume un anno "di prova" in vista di una riconferma. Può aprire un nuovo ciclo quindi? Le carte ci sono tutte. Quel che però non dovrà mancare è la pazienza nei suoi confronti e soprattutto l'appoggio da parte della società nelle scelte tattiche e tecniche per la ricostruzione della squadra. Questo è il vero punto fondamentale, perché se le sue richieste non verranno accettate sin da subito, un rapporto costruttivo non potrà essere mai intrapreso veramente. Il mercato è entrato nel vivo e quindi, ancora una volta, staremo a vedere le prossime mosse della presidenza.