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    Handanovic imbattuto e il miglior attacco del campionato: l'Inter fa paura, Juve e Milan sono avvisate

    Handanovic imbattuto e il miglior attacco del campionato: l'Inter fa paura, Juve e Milan sono avvisate

    • Alberto Cerruti
      Alberto Cerruti
    Tutto come prima. Anzi meglio di prima, perché l’Inter risponde al Milan segnando il doppio dei gol e senza mai soffrire, come testimonia il netto 4-0 al Benevento, aperto subito da un’autorete e poi completato dal risveglio di Lautaro e dalla doppietta di Lukaku. Delitto perfetto, quindi, non soltanto per il facile successo, ma soprattutto per la serie di ottime indicazioni pensando alla corsa scudetto e alla doppia semifinale di coppa Italia contro la Juventus. Prima di tutto, per la terza gara consecutiva, dopo il 2-0 alla stessa Juventus lo 0-0 a Udine, Handanovic è rimasto imbattuto. Poi, grazie soprattutto alla sua coppia di attaccanti, che insieme hanno realizzato 24 gol, l’Inter è la squadra che ha segnato più gol di tutti (49 alla media di 2.45 a partita). Infine, oltre allo squalificato Conte, hanno potuto riposare De Vrij, Brozovic e Vidal dall’inizio, Barella, Lautaro e Lukaku nel corso della partita, con la piacevole riscoperta di Eriksen uno dei migliori, in campo sino alla fine, a dimostrazione del suo completo e importantissimo recupero.

    SUBITO AUTOGOL - L’Inter dimostra subito di non volere perdere tempo, dopo i successi del Milan e della Juventus, e così dopo 7’ è già in vantaggio grazie a un autogol di Improta, che in mischia devia una punizione di Eriksen. Sembra l’inizio di una passeggiata e invece Conte scalpita in tribuna perché i nerazzurri non riescono più a segnare in un primo tempo comunque dominato. Con Eriksen, preferito a Brozovic davanti alla difesa, tra un ottimo Barella e un ordinato Gagliardini, nel consueto centrocampo a cinque completato dagli esterni Hakimi e Perisic, l’Inter rischia soltanto quando il Benevento prova a ripartire in contropiede. E così Lapadula sfrutta gli spazi a disposizione reclamando un rigore che in realtà non c’è, perché il Var dimostra che il fallo di Ranocchia, schierato al posto di De Vrij, in realtà è commesso pochi centimetri fuori dall’area. Il Benevento, però, si ferma qui, risucchiato nella propria metà campo dalla pressione dell’Inter che cerca il raddoppio con una punizione di Eriksen, respinta da Montipò, e soprattutto con un colpo di testa di Hakimi, smarcato dal regista danese, fuori di poco. 

    TRAVERSA ERIKSEN - Nessun segnale, invece, da Lukaku che finisce nell’imbuto dei due difensori centrali Glik e Caldirola, mentre Lautaro avrebbe la palla buona sui piedi ma la spreca malamente calciando alto. Troppo poco, comunque, perché Perisic sulla sinistra non salta mai il dirimpettaio Depaoli e le accelerazioni di Barella non bastano, come non bastano le punizioni e i calci d’angolo di Eriksen, pericoloso anche all’inizio della ripresa quando da fuori area colpisce la traversa. 

    LAUTARO SBLOCCATO - La sfortuna, però, finisce e soprattutto finisce il digiuno di Lautaro che torna al gol dopo sei partite, sfruttando con un perfetto sinistro un rimpallo favorevole dopo un allungo di Gagliardini. E’ il giusto premio per il monologo nerazzurro e la giusta punizione per l’atteggiamento troppo passivo del Benevento. Inzaghi non può essere contento e infatti subito dopo toglie Caldirola e Viola, inserendo Pastina e Schiattarella, mentre Stellini, che rimpiazza Conte in panchina, può rilanciare Vidal per risparmiare Barella, pensando alla sfida di martedì in coppa Italia contro la Juventus. 

    DOPPIETTA LUKAKU - Nessun cambio, però, modifica il copione di una partita a senso unico nella quale il Benevento regala il terzo gol all’Inter con un passaggio del portiere Montipò sui piedi di Lautaro che offre a Lukaku il pallone del facile 3-0. E a questo punto, ammesso che qualcuno avesse ancora qualche dubbio, la partita è finita. Non è finita, invece, la caccia al gol di Lukaku che controlla sul filo del fuorigioco un bel passaggio di Sanchez, appena entrato al posto di Lautaro, e di sinistro infila il pallone del 4-0, per il suo quattordicesimo gol in campionato, soltanto uno meno di Ronaldo. Quanto basta per uscire, lasciando spazio a Pinamonti, mentre Sensi rileva Gagliardini, in una serata perfetta per il risultato e per il turnover. 

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