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    Gudmundsson: 'Il Genoa? L'ho scoperto su Google. Ora punto alla Premier'

    Gudmundsson: 'Il Genoa? L'ho scoperto su Google. Ora punto alla Premier'

    • Marco Tripodi
    La fama di Albert Gudmundsson, vero e proprio trascinatore del Genoa in questa stagione, sta facendo eco anche al di fuori dei confini nazionali.

    Il nome dell'attaccante islandese sta cominciando a circolare anche in Inghilterra, e non soltanto per l'interesse di mercato suscitato dal Tottenham. A lui ha dedicato una bella e lunga intervista il Telegraph, uno dei più importanti tabloid britannici. Dalle colonne del quotidiano londinese Gudmundsson ha avuto modo di parlare di come è nata la sua esperienza al Grifone, che lo portò in Italia nel gennaio 2022 prelevandolo dall'AZ Alkmaar. E in tutta franchezza il numero 11 rossoblù ha ammesso di non aver saputo molto del Genoa all'epoca: "Non ho avuto molto tempo per fare ricerche sull'allenatore o sul club - ha spiegato Albert - quindi ho fatto una rapida ricerca su Google un'ora prima che il mio volo partisse e ho detto 'fanculo' saltiamo su di esso!"

    STAGIONE TOP - Oggi Genoa e Gudmundsson sono due parole simbiotiche, merito delle buone prestazioni del club e dell'ottimo rendimento del giocatore: "Sono molto contento di quello che ho fatto finora in questa stagione. Ho avuto buone statistiche anche la scorsa stagione in Serie B e questo mi ha dato un po' di fiducia per quest'anno. Sapevo di avere sempre le qualità: una buona finalizzazione, un buon passaggio, buoni calci piazzati. Ora sento che tutto ciò sta uscendo. Non sono sicuro di cosa l'abbia fatto uscire, forse solo l'età, la maturità e conoscere meglio il campionato".

    RADICI -  Nato in una famiglia profondamente legata al calcio, Gudmundsson ha ripercorso la propria storia personale, spiegando come sia nata la sua passione per il pallone: "In estate in Islanda il sole non tramonta praticamente mai, quindi passi tutta la notte a giocare a calcio. Ricordo che a 10 o 11 anni mia madre dovette andare al campo e prendermi per tornare a casa e dormire. Non è che mi stessero spingendo a farlo, me ne sono innamorato. Ma si stavano prendendo cura anche della mia tecnica. Fondamentalmente, tutta la mia infanzia è stata dedicata al calcio. Andavo in giardino a giocare con mio padre o mia madre, e in tv c'era sempre la Premier League o il calcio italiano".

    L'AVO MILANISTA - E poi c'è stato l'esempio del bisnonno omonimo, primo calciatore professionista d'Islanda con esperienze all'Arsenal e al Milan nella seconda parte degli anni '40: "Non l'ho conosciuto ma la sua figura mi ispira anche perché so che ha raggiunto un livello molto alto e questo è qualcosa che vorrei raggiungere anche io".

    FUTURO - Dopo una stagione come quella attuale e alla luce delle tantissime sirene che lo riguardano, Gudmundsson non può esimersi dal rispondere a una domanda sul proprio avvenire: "Voglio davvero mettermi alla prova al più alto livello possibile. Mi sento bene qui e sono ancora sotto contratto qui al Genoa, voglio finire la stagione e vedere cosa succede, ma ovviamente come giocatore e amante del calcio, ho sempre sognato di giocare ai massimi livelli. Questa è sempre stata la mia ambizione. Fin da quando ero bambino ho sempre pensato di giocare in Premier League, quindi ovviamente è qualcosa che voglio assolutamente provare".

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