Guarin: 'Non ho mai voluto la Juventus'. Osvaldo minaccia causa per mobbing
Giorni di fermento in casa Inter. Attivissima sul mercato, ma anche alle prese con il rischio rottura definitiva con Pablo Daniel Osvaldo. E sebbene nella serata di ieri il viaggio in Inghilterra di Ausilio abbia consegnato all'Inter un principio di accordo con il Southampton (spetterà all'Inter trovare l'accordo con una nuova società per il trasferimento di osvaldo a patto che negli accordi sia inserito un obbligo di riscatto a 6 milioni di euro), secondo la Gazzetta dello Sport l'attaccante nella giornata di ieri non è stato fatto entrare alla Pinetina (causa l'uffiiciale sospensione del giocatore) aprendo la possibilità di una causa per mobbing da parte dell'attaccante italo argentino. L'Inter ha dalla sua parte tutti i fatti avvenuti negli spogliatoi dell'Olimpico nel post-partita con la Roma e il pericolo di una casua legale non sembra impensierire i dirigenti del club.
GUARIN TESTA E CUORE ALL'INTER - Ma in casa nerazzurra è tornato a parlare di mercato anche Fredy Guarin che si è raccontato a tutto tondo ai microfoni di Tuttosport, partendo proprio da un anno fa, quando in questo periodo era ormai fatto il suo passaggio dall'Inter alla Juventus in cambio di Vucinic: "La protesta dei tifosi è stato uno dei motivi che mi ha convinto a restare e oggi la mia testa è solo per l'Inter. Mi sono trovato davanti a un bivio ed è stato un momento difficile per la mia carriera e anche per la mia famiglia. Alla fine però tutto si è risolto nel modo in cui volevo, ovvero restare all'Inter. Non sono pentito per non essere andato alla Juve, semplicemente perché non volevo andarmene dall'Inter. Ero seduto proprio a questo tavolo e di fronte a me c'erano il presidente Thohir e Mazzarri: mi hanno chiesto cosa volevo fare e io ho detto loro la verità, gli ho risposto che volevo restare all'Inter.
CON MANCINI UN 'NUOVO' GUARIN - "Mancini mi ha dato grande responsabilità: in mezzo mi trovo bene e nelle ultime due partite credo si sia visto un altro Guarin. In quella posizione ho giocato qualche volta pure con la Nazionale sempre al fianco di un centrocampista più bloccato. E perdo anche meno palloni perché ho una responsabilità in più".
DA MANCINI A MAZZARRI - "Mancini è stato un fuoriclasse, per lui è più facile capire il nostro pensiero e questo aiuta moltissimo la relazione che c'è tra un allenatore e un giocatore. Rispetto a Mazzarri c'è più intensità nel gioco, abbiamo una mentalità più offensiva che ci porta a difendere stando molto più alti. Per la Championsce la giocheremo fino alla fine: in squadra è un pensiero fisso, quasi un'ossessione, anche se sappiamo che non sarà facile".
RESTO ALL'INTER PER VINCERE - "Mercato? Dell'argomento hanno parlato tante volte Mancini e la società: io sono sereno e penso soltanto all'Inter. Voglio cominciare a vincere. Non importa se uno scudetto oppure una Coppa. Dopo non ci fermeremo più. La vittoria più bella? Sicuramente quella contro la Juventus allo Juventus Stadium".