"A San Siro è cambiato il vento". Lo disse Galliani nell'estate del 2010 all'arrivo di Zlatan Ibrahimovic dal Barcellona (poi arrivò lo scudetto) e lo ripete Moratti dopo la prima vittoria in casa dell'era Mancini bis, che riapre la corsa al terzo posto utile alla qualificazione alla prossima Champions League, anche perché domenica prossima c'è lo scontro diretto tra Lazio e Napoli. 

CAMBIO DI MENTALITA' - In casa Inter si respira un'aria nuova grazie al cambio di allenatore. L'unica novità vista in campo è rappresentata da Podolski che, pur autore di due buone prestazioni, fin qui non ha ancora fatto la differenza. Il Mancio è già riuscito a cambiare la mentalità della squadra, che adesso gioca un calcio moderno divertendosi e per far divertire i tifosi, tornati entusiasti allo stadio. Emblematica la foto di Mancini mentre si rialza ridendo e scherzando dopo la pallonata di Andreolli, che minaccia di sostituire subito. Scherzo del destino: sullo sfondo si vede una bottiglietta d'acqua, come quelle torturate da Mazzarri in panchina... 

VIDIC E GUARIN RINATI - L'entusiasmo è salutare se preso con le dosi giuste, basta non esagerare. Il lavoro di Mancini è solo all'inizio e la squadra ha ancora dei problemi da risolvere, a partire dalla continuità nelle prestazioni. Finora l'Inter, delle otto squadre che la precedono in classifica, ha battuto solo le due genovesi a San Siro e deve cambiare marcia se vuole davvero centrare l'obiettivo del terzo posto. L'importante è che i calciatori mettano sempre in campo voglia, intelligenza e cattiveria agonistica come hanno fatto domenica Vidic e Guarin. Gol a parte, il difensore serbo (che non giocava dal 9 novembre) ha convinto tutti. Arretrato al fianco di Medel, il colombiano ha concesso il bis della bella ripresa giocata contro la Juve, trasformandosi improvvisamente da anarchico in un centrocampista d'ordine. Speriamo che non sia un fuoco di paglia.