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    Grinta Italia: così si va in Brasile. Super De Rossi, Osvaldo gol: contento Zeman?

    Grinta Italia: così si va in Brasile. Super De Rossi, Osvaldo gol: contento Zeman?

     

    Lotta, soffre, vince: questa è l'Italia che ci piace. La vittoria in Armenia non è stata né facile né scontata. Gli azzurri l'hanno ottenuta dopo un confronto combattuto e senza esclusione di colpi, contro un avversario che merita soltanto applausi per il suo coraggio. La Nazionale prosegue imbattuta e prima la corsa verso Brasile 2014, aspettando la Danimarca martedì a Milano, ha costruito almeno 6 nitide palle-gol, deve correggere alcuni errori dovuti a superficialità e cali di concentrazione.

    Questa non è ancora la squadra che ci aveva esaltato in Polonia e Ucraina, sino alla finale con la Spagna, ma ad Erevan ha firmato un successo importante, segno di personalità e di consapevolezza della propria forza. De Rossi e Osvaldo hanno risposto sul campo a Zeman che li aveva degradati a riserve contro l'Atalanta e bene ha fatto il ct a credere in loro. Note di elogio per Stefan El Shaarawy, il cui ingresso ha cambiato la partita. Decisivo come sempre Buffon, che ha salvato il risultato sull'1-1 con una prodezza degna del suo repertorio. Molto bene Maggio, molto male Bonucci, letteralmente irriconoscibile.

    L'Italia del primo tempo è stata splendida nei venti minuti iniziali, quando la pressione costante ha fruttato il rigore trasformato da Pirlo (presenza n.92, una più di Del Piero, gara n.84 da titolare) che è stata preceduta dalla splendida punizione dello stesso fuoriclasse bresciano, deviata in angolo da Berezovski, e seguita da tre occasioni incredibilmente sprecate.

    Montolivo è stato fra i più brillanti, ma è calato alla distanza come la Nazionale, nelle cui file Bonucci è stato un disastro, Marchisio ha stentato ad entrare in partita, Giovinco e Osvaldo sono stati due ombre.

    Certo, l'arbitro croato Marijo Strahonja ha fatto pena: il trentasettenne professore di educazione fisica ha negato un rigore su Bonucci, non ha espulso il pallavolista Mkoyan per triplo fallo di mano (il terzo l'ha comesso nella ripresa) e, soprattutto, non ha fermato il gioco quando Manoyan ha abbattuto Maggio: così Mkhitaryan ha fatto fuori Barzagli e ha steso Buffon. 

    Tuttavia, non possiamo attaccarci alle sole nefandezze arbitrali per spiegare alcuni momenti di inopinata sofferenza degli uomini di Prandelli i quali, però, hanno ritrovato il carattere dei momenti migliori.

     

    L'Armenia merita soltanto complimenti: sarà anche al n.64 della classifica Fifa, ma la squadra di Minasyan ha giocato con coraggio,  determinazione e formidabile carica agonistica, denotando anche una discreta organizzazione di gioco e attaccanti velocissimi.

    Nella ripresa, un grande Buffon ha negato il gol a Manoyan con un intervento degno della sua fama; poi ha parato in due tempi il tiro di Ozbiliz mentre l'Italia andava in barca.

    Richiamato l'insufficiente Giovinco, toccato duro a una caviglia, Prandelli l'ha sostituito con El Shaarawy e la musica è cambiata perchè il milanista ha garantito all'Italia quella profondità che le era mancata sino a quel momento.

    A sedici minuti dalla fine, il ct ha rimpiazzato Pirlo con Giaccherini, spostando De Rossi nel ruolo di play maker e arretrando Montolivo.

    Dopodichè, il solito Bonucci voleva spianare la strada al pareggio dell'Armenia,  sventato solo da una provvidenziale spaccata di Maggio su Movsisyan, servito dall'incontenibile Mkhitaryan. 

    Sul ribaltamento di fronte, Giaccherini avrebbe potuto chiudere la partita, ma s'è mangiato il gol.

     Poco dopo, El Shaarawy meritava di segnare, ma Arzumanyan si è opposto con il fianco destro. Ci ha pensato Osvaldo a chiudere l'incontro con quel perfetto colpo di testa su punizione di De Rossi.

    Ogni pensiero per Zeman, che nella Roma ha degradato a riserve i due azzurri, non può essere puramente casuale. De Rossi è stato gigantesco, Osvaldo, al terzo gol nelle eiliminatorie mondiali, ha colpito e affondato Berezovski alla prima occasione utile.

    Brava Italia: così si va in Brasile.

     

    Xavier Jacobelli

    Direttore Editoriale www.calciomercato.com

     

     

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