Grillo: 'Renzi come Seedorf, il loro padrone è Berlusconi'
Paragonare Renzie a Seedorf è troppo duro per Seedorf, il confronto è tra una schiappa ed un campione. Ma qualcosa li lega, entrambi hanno tirato in ballo il vecchio alibi della "Colpa dell'altro". Per Renzie la colpa dei conti dissestati dello Stato è di Letta, per Seedorf la catastrofe milanista è di Allegri. Nessuno li ha obbligati a accettare l'incarico, nessuno ha vietato loro di spiegare in anticipo le colpe dei predecessori. E' un comportamento da bambini viziati. Circola da sempre una storia che riguarda i nuovi amministratori delegati. Chi lascia prepara tre buste per chi subentra da aprire solo in caso di difficoltà. La prima busta riporta "Dai la colpa a chi ti ha preceduto!". La seconda "Dai la colpa ai tuoi collaboratori". La terza "Prepara tre buste per il tuo successore". Renzie ha già aperto, a tempo di record, la prima busta sparando su Letta e Saccomanni. La seconda è questione di mesi o forse settimane, sicuramente dopo le elezioni europee, prima deve fare solo promesse su promesse per far apparire l'Italia come il Paese del Bengodi. Nella seconda sono già scritti due nomi: Del Rio e Padoan, entrambi suoi possibili successori se perdesse le elezioni e che dovranno abituarsi a camminare rasenti ai muri. Renzie non perdona. In mancanza di altri colpevoli oltre a sé stesso, Renzie si metterà a scrivere tre nuove buste. Dare la colpa agli altri è uno sport nazionale, per questo chi non si assume le sue responsabilità viene tollerato. E' spesso un nostro clone e, se siamo indulgenti verso noi stessi, a maggior ragione dobbiamo esserlo verso gli altri. In entrambi in casi, Governo e Milan, il padrone è però lo stesso: Berlusconi, che non viene mai accusato di nulla. La situazione economica del Paese e dell'ex grande squadra non lo riguardano. Ma è lui ad aver scelto Renzie e Seedorf, è lui ad aver governato per dieci anni nell'ultimo ventennio. Se falliscono i suoi nominati la colpa sarà solo loro. Sono degli impiegati e si possono licenziare. Un altro a cui dare la colpa lo si trova sempre.