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Grazie, Conte: ci hai fatto piangere, sei stato fantastico
Grazie, Conte, perché abbiamo visto l'Italia giocare. Contro il Belgio, contro la Spagna, contro la Germania. Pensavamo: faremo le barricate e speriamo che qualcuno o qualcosa ci aiuti, un rimpallo o un colpo di fortuna. Macché, a te non piace vincerla così. Hai voluto fare la partita, sempre. Hai provato ad attaccare, contro chiunque. Hai pressato anziché difenderti, hai costruito anziché distruggere. Ci hai messo il coraggio, finanche la sfrontatezza: non pensavamo potessimo riuscirci.
Grazie, Conte, perché hai costruito un mondo attorno a questa Nazionale. Forza d'animo, coesione, compattezza: un gruppo solido come la roccia, unito come un pugno chiuso. Tu l'hai compattato, con il concorso di ventitré ragazzi meravigliosi e anche - massì, diciamolo - di una Federazione che ti ha voluto, assecondato, sostenuto. Hai messo assieme qualcosa di unico, straordinario.
Grazie, Conte, perché siamo andati oltre il nostro reale valore. Noi non pensiamo che questa sia improvvisamente diventata una squadra di fenomeni, anzi. Crediamo che Ventura, il tuo successore, avrà molte difficoltà a qualificarsi per i Mondiali, là dove andrà solo la prima di ogni girone mentre le seconde (e neppure tutte) dovranno giocare gli spareggi: avendo la Spagna nel nostro gruppo, temiamo che il povero Giampiero debba soffrire parecchio. Ma questo meraviglioso gruppo azzurro, decisamente più scarso di tanti avversari, avrebbe meritato di andare avanti.
Grazie, Conte, perché hai chiuso la bocca a chi diceva che saresti stato distratto dal tuo futuro, dai programmi inglesi, dagli acquisti del Chelsea. Chi lo sosteneva, non ti conosce: sapevamo che ti saresti speso interamente, fino all'ultima goccia di te stesso, per la nostra nazionale. Anzi, visto che ci siamo: good luck, te la meriti.
Grazie, Conte, perché ci hai trasmesso orgoglio. E, con un po' di retorica, ci hai detto: indossate una maglia azzurra, fatelo per noi, fatelo per l'Italia. Ecco, non sappiamo se questo ti conforterà dopo una sconfitta così bruciante, ma sappi che non avevamo mai visto tanto azzurro attorno a noi.
Grazie, Conte, perché hai fatto piangere un ragazzo di trentotto anni, di nome Gigi Buffon, e un altro bambinone di trentacinque, tale Andrea Barzagli, tutt'e due in lacrime dopo questa sconfitta allucinante contro la grande Germania, la squadra campione del mondo, la più forte di questo Europeo. E grazie perché hai fatto piangere tanti di noi, che abbiamo visto la nostra nazionale vincere e perdere, un lustro dopo l'altro, tra titoli mondiali e schiaffi fortissimi, ma raramente siamo stati così orgogliosi di indossare la maglia azzurra.
Grazie.
@steagresti