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    Sabatini a CM: Gravina, Spalletti e De Laurentiis: lite sbilenca su un autogol, un contratto non depositato

    Sabatini a CM: Gravina, Spalletti e De Laurentiis: lite sbilenca su un autogol, un contratto non depositato

    • Sandro Sabatini
      Sandro Sabatini
    Qui tutti hanno un po’ di ragione: significa che nessuno ha pienamente ragione. Tutti hanno un po’ di torto, cioè nessuno ha completamente torto. Il triangolo Gravina-Spalletti-De Laurentiis è sbilenco, con angolature al limite.

    Sta sbagliando la Federazione. Innanzitutto non doveva cambiare lo staff di Mancini e poteva non accettarne le dimissioni (intempestive quanto il rabbioso sollievo fatto trapelare da Gravina). Ora sbaglia a tentare di scolorire gli accordi contrattuali tra Napoli e futuro ct, senza dar loro il significato che meritano né rispondere a un paio di domande fondamentali: 1) i tesserati De Laurentiis e Spalletti hanno firmato carte private o moduli federali? 2) Se trattasi di carte private, sono depositate in FIGC? Un’istituzione come la Federcalcio dovrebbe esigere e comunicare chiarezza in tema di contratti tra propri tesserati che per di più sono (particolare non banale) simboli del calcio italiano: il presidente e l’allenatore che hanno appena vinto lo scudetto. Alla Federazione Italiana Giuoco Calcio va bene che si siano separati con una scrittura privata non depositata?

    Sta sbagliando Spalletti a non chiarire pubblicamente quali erano stati i termini di quell’inusuale divorzio scivolato via come i titoli di coda della festa napoletana. Il tecnico ha ottenuto un premio-scudetto di tre milioni, pagabili in tre rate annuali (una già incassata). In cambio, ha sottoscritto il famoso patto di non concorrenzialità: 3 milioni di clausola che scalano di 250mila euro al mese. Le squadre concorrenti non sono specificate nel dettaglio. Per deduzione: tutte le italiane e le straniere impegnate in Champions o Europa League.

    Sta sbagliando De Laurentiis a chiedere una “questione di principio”, quando non tutti i principi sono rispettati. La non concorrenza non può riguardare la nazionale e va comunque ben delimitata, altrimenti diventa svilimento della professionalità. Qualsiasi accordo riconosciuto dalla Federazione può contenere scritture private in allegato, ma solo a patto che tutto sia ufficialmente depositato.

    Sia nella forma che nella sostanza, il tridente Gravina-Spalletti-De Laurentiis discute e litiga attorno a un autogol: un contratto non depositato, quindi giudicabile più da un tribunale ordinario che sportivo. Ed è un particolare che - tutti dovrebbero ammetterlo - non è il massimo se attorno al tavolo più importante del calcio italiano immaginiamo seduti i presidenti di Federazione e Napoli, con l’allenatore che sta per passare dal Napoli alla Federazione. Peraltro, al termine del ritiro estivo che da qualche anno De Laurentiis trascorre a Castel di Sangro, dove Gravina è cittadino onorario. Ma questo è un altro discorso, solo un selfie dalle vacanze…

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