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Gravina: 'La Serie A ha piena autonomia sul format del campionato'
Il presidente della FIGC è intervenuto in commissione Cultura e sport in Senato e ha spiegato: "Il sottoscritto e il consiglio federale hanno lasciato piena autodeterminazione alla Serie A di scegliere il format che ritenesse più opportuno - riporta Calcio e Finanza -. Il calcio non ha problemi, voglio essere fuori dal coro, i problemi dialettici sono fisiologici, qualcosa sta diventando patologico perché per ragioni diverse non si vuole capire che facciamo parte tutti di un’unica filiera".
L'ATTACCO DI GALLIANI ALLE BIG DI SERIE A
LIBERTA' DI AUTODETERMINARSI - "Sento parlare di autonomia, che è legittima. Credo sia la motrice del calcio italiano, il problema è cosa si intende per autonomia e l’impatto che ha sulle altre componenti del sistema. La Lega Serie A è libera di autodeterminarsi in ambito commerciale e in ambito di format. Cosa gli manca? Vuole il modello Premier? Magari, lì ci sono venti azionisti, ma le quote sono 21 e la ventunesima è della federazione che ha diritto di veto quasi su tutto".
RICHIESTA DELLA A DI AVERE MAGGIOR PESO POLITICO - "La Lega merita assoluto rispetto, ora aspettiamo le loro proposte".
IL CALCIO RIVENDITA DIGNITA' - "Al Governo chiediamo pari dignità ricevuta da altri settori, mi riferisco alla tax credit. Tutti parlano di sport e cultura, dunque se lo sport è cultura rivendichiamo pari dignità a chi opera in quel settore.
Lo facciamo attraverso un riconoscimento anche al mondo del calcio con destinazione allo sviluppo dei vivai e delle infrastrutture della tax credit. Chiediamo una percentuale di prelievo sulle scommesse, l’esaurimento graduale del vincolo sportivo e un sostegno concreto per la realizzazione degli stadi per EURO 2032.
C’è solo un modo per costruire il futuro, facendolo insieme. Tax credit e tutela del diritto d’autore per noi sono fondamentali. L’abolizione del vincolo dal 1° luglio 2024 farà sì che ci saranno 6.300 giovani di serie dai 14 ai 16 anni che verranno svincolati. E’ un disastro. E su questo ho già chiesto al ministro Abodi di intervenire nel correttivo".
PIANO STRATEGICO - "E' una piena assunzione di responsabilità delle componenti del sistema calcio attraverso il rafforzamento dei criteri di ammissione ai campionati e attraverso il potenziamento dei sistemi di controllo e monitoraggio che hanno l’obiettivo di mettere in sicurezza il sistema entro cinque anni".
PERDITE DEL SISTEMA DOPO LA PANDEMIA - "Sicuramente ha influito perché abbiamo perso 23 milioni di spettatori. Ma comunque non siamo stati attenti nel rapporto valore della produzione e costo del lavoro che pre covid era al 69%, mentre oggi è all’84%.
Vorrei inoltre eliminare il luogo comune che individua in capo al mondo del calcio una sorta di responsabilità nell’accumulo di queste continue perdite. Se nel bilancio integrato la federazione ha ruolo di impulso, nel mondo dell’imprenditoria è noto a tutti che le scelte aziendali rientrano nell’autonomia del singolo imprenditore e non alla federazione".