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    Gravina: "Ho mancato un solo mondiale, ma me ne imputano due. Non lascerò a chi non ama il calcio"

    Gravina: "Ho mancato un solo mondiale, ma me ne imputano due. Non lascerò a chi non ama il calcio"

    • Redazione CM
    Gabriele Gravina, presidente della Federcalcio, ha rilasciato al Messaggero Veneto una lunga intervista della quale vi riportiamo i passaggi più interessanti, a partire dalla risposta alla domanda sull'eventuale ricandidatura per quello che sarebbe il suo terzo mandato alla guida del calcio italiano. 

    "Ho preso un impegno, scioglierò questa riserva dopo l’Assemblea del 4 novembre per una forma di rispetto verso i delegati. Non voglio che la modifica statutaria possa essere condizionata dalla decisione di una mia candidatura. Poi dirò quello che ho in mente di fare. Non ho intenzione, però, di lasciare in mano il calcio italiano a soggetti che non hanno visione e amore per il calcio". 

    FLOP EURO 2024 - "Come si cancella un Europeo così deludente? Semplicemente non cancellandolo, ma usando quell’esperienza negativa per ripartite. Io non voglio dimenticarlo, lo continuo a ripetere ai ragazzi, al mister e allo staff, a tutti. Non dobbiamo commettere gli stessi errori. Ciascuno, dopo una settimana di riflessione, mister in testa nella sua tenuta in Toscana, si è assunto le sue responsabilità. Ora il clima è più sereno, abbiamo invertito la rotta. La rosa è più ristretta, a un certo punto con tutte quelle convocazioni negli ultimi 4-5 anni dovevamo addirittura sdoppiare gli allenamenti. Ora recuperiamo un paio di giocatori come Barella e Chiesa e ci attestiamo su un gruppo di 24-25 atleti, pronti naturalmente alle novità".

    VAR E TEMPO EFFETTIVO - "Sulla video-assistenza arbitrale (Var light), grazie alla tecnologia, si possono fare passi avanti, a breve con la sperimentazione anche nella Lega Pro o nella serie D ove sia possibile con gli impianti. Poi credo che sia necessario puntare sul tempo di gioco effettivo, abbiamo scoperto dai dati dello scorso campionato che alcune squadre hanno finito per disputare qualche partita in meno a forza di interruzioni".

    DIRITTI TV - "Credo che i diritti televisivi diminuiranno per i campionati domestici e aumenteranno per la competizioni internazionali, in testa Champions ed Europa League, e questo provocherà dei guai in futuro. Ecco, dovremmo essere pronti ad accompagnare un processo inevitabilmente legato all’economia affrontandolo e riscoprendo magari valori come l’identità territoriale, la passione per il calcio e altro".

    NIENTE MONDIALI - "E' è un mio cruccio. Ne ho mancato uno da presidente, quello del 2022, anche se mi attribuiscono anche quello prima. Solo partecipare a un Mondiale per un paese è una vetrina, un motivo di aggregazione per la gente. Ma le prospettive sono buone, sarà importante fare bene in Nations per il ranking e avere un sorteggio migliore alle qualificazioni".

    INCHIESTA ULTRAS - "Il fenomeno delle contaminazioni di alcuni interessi non è solo italiano: il tifo è un insieme di capacità del saper manifestare le proprie passioni e vivere le proprie emozioni per una squadra e il gioco. I delinquenti grazie alla tecnologia, e anche l’intelligenza artificiale, vengono espulsi dagli stadi, il resto lo devono fare le istituzioni, in primis il Ministero dell’Interno che sta facendo un grande lavoro, con cui noi collaboriamo da sempre. Toccare la responsabilità oggettiva sarebbe distruggere uno dei pilastri di riferimento del nostro sport, ma sulla responsabilità oggettiva abbiamo comunque inserito le cosiddette cause esimenti e attenuanti che scoraggiano comportamenti e commistioni di questo tipo. Cerchiamo di costruire un argine al fenomeno anche con una maggiore sensibilizzazione da parte delle società".

    PROPRIETA' STRANIERE - "Preoccupato per le tante proprietà straniere? No, è la globalizzazione. Solo in Germania, modello che preferisco tra quelli esteri per capacità di valorizzare un prodotto nella sostenibilità, il limite del 51% delle quote di un club che deve essere tedesco non avvicina gli investitori stranieri. Chiaro, quattro club di serie A sono di proprietà di fondi che puntano come ovvio alla finanza, ma ho avuto modo di confrontarmi con alcune proprietà straniere e sul fronte stadi, infrastrutture e merchandising hanno una marcia in più, una spinta che a mio avviso può portare solo dei vantaggi. Il calcio si sta evolvendo e sta seguendo le leggi più crude dell’economia di mercato".

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    Tiramolla
    Tiramolla

    Ama il calcio... Ah ah ah ah ah, ama la poltrona e i soldi

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