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  • GOLDEN FOOT: Hugo Sanchez 'L'avevo promesso a mio padre'

    GOLDEN FOOT: Hugo Sanchez 'L'avevo promesso a mio padre'

    Il più grande calciatore messicano di tutti i tempi, Hugo Sánchez Márquez, che sarà il prossimo 11 ottobre a Monte Carlo per ricevere il GOLDEN FOOT, premio mondiale alla carriera, parla in esclusiva a GOLDEN FOOT.COM di sè, del premio che riceverà e del suo Messico.  


    Cosa rappresenta il Golden Foot per te che ora sei in compagnia di gente del calibro di Maradona, Di Stefano, Platini e Baggio?
    "Ringrazio chi mi ha riconosciuto questo premio così importante. E’ un bellissimo riconoscimento alla mia carriera che oltre ad essere stata lunga, mi ha regalato grandi soddisfazioni, da quando promisi a mio padre di diventare il miglior giocatore della storia del Messico".

    Perchè Hugo Sanchez vince il Golden Foot alla carriera?

    "Forse perché dopo essere stato giudicato il miglior giocatore del mio paese, sono stato giudicato il miglior giocatore del secolo per la Concacaf e poi sono entrato a far parte del gruppo dei migliori attaccanti del mondo con la Scarpa d’Oro del 1990".

    Quale pensa sia stato il punto massimo della sua carriera?
    "Credo sia stato l’anno dei 38 gol con un tocco solo, che mi sono stati certificati dagl istituti di statistica dello sport, e con i quali ho vinto la Scarpa d’Oro. Posso dire di essere stato il miglior attaccante del mondo almeno tra quelli che giocavano in Europa. Quella è stata la prima volta per un calciatore che giocava in Spagna ed è un record anche se paragonato ai criteri di punteggio attuali".

    Dei candidati di quest'anno quale ti appassiona di più?

    "Drogba mi piace moltissimo perché è un attaccante e rivedo alcune delle sue caratteristiche in me stesso quando giocavo. Per Raul che è una leggenda del Real c’è un discorso a parte. Penso che avrebbe potuto giocare almeno altri due anni con il Madrid ad altissimi livelli".

    Dal passato al presente del calcio. Spagna Campione del Mondo: giusto?
    "Giusto. La Spagna insieme al Brasile ha espresso il gioco migliore. Peccato per la squadra di Dunga che per un incidente di percorso ha mancato la vera grande  finale del mondiale tra le due squadre più belle da vedere".

    Flop Italia, Francia, Argentina: perché?

    "L’Italia ha fallito per mancanza di ricambi adeguati ai Campioni 2006. L’Argentina è una delusione dovuta alla mancanza di essenza di collettivo. Le individualità erano eccezionali, ma senza l’alchimia giusta una squadra non rende come deve. Per la Francia vale lo stesso discorso dell’Italia, ma a me dispiace molto di più perché sono legato alla nazione dell’amico Platini che ho incrociato da giovanissimo, a Cannes (per tre edizioni dal 1974 al 76), in quello che all’epoca era considerato una sorta di mondiale giovanile (a livello juniores), a Toulun (1975 e 1976) e alle Olimpiadi di Montreal del 1976. In quelle partite in Francia mi sono sentito a casa e sono cresciuto come uomo e come calciatore. Mi ricordo che mi soprannominarono il “niño de oro”. Ringrazio ancora oggi la gente di quei tornei per quello che mi hanno dato".

    Hai giocato nel Real Madrid e nell’Atletico. Cosa ne pensi oggi di queste due grandi squadre? La prima ha intrecciato il suo destino con l’Inter di Moratti.

    "Il Madrid è un club importantissimo e sono sicuro che con Mourinho riprenderà l’abitudine a vincere come merita. L’Atletico è in crescita e lotterà per il titolo con il Madrid e il Barca. Riguardo all’Inter è la giusta vincitrice della Champions. Merita il titolo perché è stata pratica e compatta. E poco importa da dove vengano i giocatori. Il professionismo oggi è questo". 

    Veniamo al tuo Messico. Cosa è successo al CT Hugo Sanchez prima della Coppa del Mondo?
    "Sono deluso dai miei ex dirigenti. Dopo aver guidato la nazionale (seleccion) mi hanno dato il compito di qualificare l’U 23 alle Olimpiadi di Pechino. Non li conoscevo e non sono riuscito a fare quello che loro volevano. Per la Nazionale A invece mi hanno privato ingiustamente del lavoro con una squadra che sono sicuro avrebbe fatto storia. Quello che ha fatto l’Uruguay, con me in panchina lo avrebbe fatto il Messico. Ne sono sicuro. Che delusione!". 

    Il Messico ha nuovi talenti. Come definisci questi nuovi campioni?

    "Dos Santos:  Una realtà consolidata. Hernandez:  La nostra grande speranza. Vela:  Qualità e talento".

    Torniamo al Brasile. Quale dei giocatori del passato e del presente assomiglia a Hugo Sanchez?
    "Romario mi è sempre piaciuto e Luis Fabiano ancora mi incanta".

    Sappiamo che lei è un dentista. Farebbe uno sconto speciale agli appassionati di calcio?
    "Si, certamente. Quelli che amano il calcio come me avranno sempre uno sconto speciale. E poi più sono più sconto viene fuori!".


    Il GOLDEN FOOT è un premio internazionale alla carriera che gode dell'Alto Patronato di SAS il Principe Alberto II di Monaco. E' riservato ai giocatori di almeno 29 anni che si siano distinti per risultati sportivi, di squadra e individuali, fair-play, personalità, fama e apprezzamento del pubblico e degli addetti ai lavori. Il vincitore viene scelto tra una rosa di dieci candidati, scelti dalla giuria del premio e formata dai rappresentati dei media partner del Golden Foot, dagli appassionati di tutto il mondo che vorranno indicare la loro preferenza sul sito ufficiale www.goldenfoot.com. La particolarità del premio è che il vincitore andrà a mettere le impronte dei piedi nella THE CHAMPIONS PROMENADE, la "Walk of Fame" del calcio mondiale situata sul lungomare del Principato di Monaco. Il Golden Foot è giunto nel 2010 alla sua ottava edizione. I promotori dell'evento sono la World Champions Club e l'Ufficio del Turismo del Principato di Monaco. La serata di premiazione 2010 è prevista per il giorno 11 ottobre.

    CALCIOMERCATO.COM E’ MEDIA PARTNER E MEMBRO DELLA GIURIA DEL GOLDEN FOOT 2010, CLICCA QUI PER VOTARE IL VINCITORE (WWW.GOLDENFOOT.COM)
     


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