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Gli italiani perdono la propria squadra del cuore: falliti 153 club in 16 anni
In molti casi le avvisaglie erano note: il Modena, deceduto a dicembre ma in agonia già da ottobre, dopo poche settimane di campionato, era nella black list della Covisoc da giugno. Così come altri club che si sono arresi nelle ultime settimane, dopo un anno a collezionare mancati pagamenti e penalizzazioni. Se a pilotarle verso il fallimento sono presidenti poco attenti e programmi disastrosi, spesso chi potrebbe salvarle preferisce aspettare. Anche senza il lodo Petrucci che consentiva di ripartire dalla categoria inferiore. Ripartire dai dilettanti consente di rinascere con una società senza debiti, senza stipendi gravosi a bilancio, con costi di partenza bassissimi. Costruire dalle fondamenta e salire rapidamente: il Parma - ma pure il Venezia - è un esempio lampante. A farne le spese, sono dipendenti e fornitori: i creditori privilegiati sono le banche, gli altri si vedono cancellare senza preavviso contratti su cui avevano costruito un’aspettativa di vita.