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    Giovani promesse Lega Pro, Ganz jr a CM: 'Il Milan non punta sui giovani. Ho scelto io di andare via'

    Giovani promesse Lega Pro, Ganz jr a CM: 'Il Milan non punta sui giovani. Ho scelto io di andare via'

    • Davide Russo de Cerame
    Ripartire da Como: è quello che sta cercando di fare Simone Andrea Ganz, figlio dell'ex attaccante di Inter e Milan, Maurizio Ganz. Proprio come il papà, il ragazzo ha già vestito la maglia rossonera: nato a Genova nel 1993 (pochi giorni fa ha compiuto 21 anni), è cresciuto calcisticamente nel Milan, dove ha fatto tutta la trafila delle giovanili. Dopo una stagione in prestito tra Lumezzane e Barletta, Ganz ha scelto il Como, dicendo addio alla sua squadra del cuore: in esclusiva a Calciomercato.com, ha parlato del suo futuro dopo aver segnato il primo gol tra i professionisti.

    Simone Andrea (questo è il suo nome completo, n.d.r.), quali sono i motivi che hanno spinto il Milan a venderti a titolo definitivo al Como?
    "La realtà è un'altra: sono io che ho scelto di andare via dal Milan a titolo definitivo. Per il mio bene ho preferito essere ceduto del tutto piuttosto che essere girato in prestito (col Milan aveva un solo altro anno di contratto n.d.r.)".

    Come mai hai scelto proprio il Como?
    "Mi avevano già cercato lo scorso anno: mi volevano sia il direttore sportivo Giovanni Dolci che l'allenatore Giovanni Colella".

    Al Como in attacco c'è grande concorrenza: Le Noci (ex Verona) e De Sousa (ex Lazio) sono giocatori di categoria superiore, la cosa ti spaventa?
    "Per niente: questo è stato un ulteriore stimolo per me, posso solo trarre benefici dal fatto di avere gente così forte nel mio stesso reparto". 

    Dopo la salvezza raggiunta nella scorsa stagione la società quest'anno ha investito molto: qual è l'obiettivo?
    "Dobbiamo sicuramente fare meglio dello scorso anno visto che ci siamo rinforzati: cercheremo di fare del nostro meglio partita dopo partita. Dove arriveremo non lo so, i presupposti per fare bene ci sono tutti".

    Nel Milan hai giocato insieme a tanti tuoi pari età che sono rimasti in rossonero o che stanno cercando fortuna altrove: te la senti di fare un nome in particolare di qualcuno che credi possa davvero sfondare? Poi cosa ne pensi del giovane talento Mastour?
    "Non me la sento di fare un nome in particolare: per quanto riguarda la prima squadra quest'anno posso citare De Sciglio, mentre nella scorsa stagione c'era anche Bryan Cristante: sono certo che entrambi avranno un futuro di sicuro successo. Mastour lo conosco poco e ha indubbie qualità tecniche: deve stare attento a non montarsi la testa visto che già tutti parlano bene di lui".

    Dopo la tua cessione sei dell'idea che il Milan non punti sui giovani?
    "Mi è dispiaciuto andare via dal Milan e un giorno mi piacerebbe tornarci. Penso però che la società rossonera punti poco sui giovani ed è un'usanza di tutti i club della nostra Serie A. Vedi Cristante: giocatore di 20 anni, di grandissima prospettiva, che il Milan ha deciso di vendere al Benfica. Perché?"

    Il tuo cognome pesante ti ha portato ad avere maggiori difficoltà in questo mondo?
    "Mio papà ha fatto un percorso completamente diverso dal mio e avere un cognome pesante mi è servito solo da stimolo: ormai sono abituato e ci convivo da tempo, proverò a fare qualcosa d'importante proprio come è riuscito a fare mio padre".

     

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