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    Giornalista (pagante) cacciato dal Viola Park: cosa è successo nella nuova casa della Fiorentina e perché

    Giornalista (pagante) cacciato dal Viola Park: cosa è successo nella nuova casa della Fiorentina e perché

    • Federico Targetti
    Il 30 settembre doveva essere una giornata memorabile, e così è stato senza ombra di dubbio. A Bagno a Ripoli, comune che fa parte della città metropolitana di Firenze, si teneva la prima partita aperta al pubblico all'interno del "Rocco B. Commisso Viola Park", il centro sportivo che la Fiorentina ha costruito negli ultimi mesi e che dall'inizio di questa stagione funge da avveniristico quartier generale non solo per la prima squadra, ma anche per le giovanili e la formazione femminile. L'agibilità della struttura è stata accordata solo alla fine di settembre, pertanto tutti gli eventi tenuti fino a ieri, amichevoli e partite ufficiali, sono stati a porte chiuse. Fiorentina-Milan Primavera terminata 1-1 con 1185 spettatori sugli spalti del ministadio "Curva Fiesole", è stata un vero evento, con il presidente viola Commisso a dare il calcio d'inizio e un'atmosfera di meraviglia nell'aria. C'è stato da meravigliarsi, però, in un altro senso, quando è stato diffuso il racconto di un episodio avvenuto poco prima del fischio d'inizio. 

    IL RACCONTO DEI FATTI - Il giornalista Francesco Matteini, su QuiAntella, sito di cui è direttore, ha raccontato di essere stato letteralmente cacciato dal direttore generale viola Joe Barone una volta entrato nella struttura. Vi riportiamo alcuni stralci della testimonianza. 

    I fatti sono avvenuti poco dopo le 12.30 di sabato 30 settembre 2023 (la partita cominciava alle 13, ndr)
    "Sono arrivato davanti al Viola Park. All’ingresso c’era il dg Joe Barone con il comandante della Polizia municipale di Bagno a Ripoli. Ho salutato entrambi (Barone non ha risposto al saluto) e mi sono messo in coda con gli altri tifosi all’ingresso dello stadio.
    Arrivato all’interno del Viola Park, prima del controllo biglietti, sono stato affrontato da Barone che, ad alta voce, ha ripetuto più volte “Lei non è gradito e non può entrare. Questo è un posto privato e entra solo chi vogliamo noi. Lo scriva: Barone non mi ha fatto entrare”. Ho risposto che certamente lo avrei scritto (promessa mantenuta), ma volevo sapere qual era il motivo. La risposta, ripetuta più volte, è stata “Perché è un giornalista non gradito qui”. Poi se n’è andato"

    Matteini ha mostrato il biglietto, comprato online, al responsabile della comunicazione gigliato, ma Barone è tornato a far valere le proprie ragioni. "Alla mia risposta che avevo pagato un regolare biglietto, ha estratto una mazzetta di banconote e mi ha infilato in tasca 50 euro. Io ho preso la banconota e gliel’ho lanciata dicendo: “Non si permetta una cosa del genere, cosa vuole, comprami con 50 euro?”. Poi ho aggiunto: “Comunque non voglio fare il provocatore, me ne vado ma voglio il rimborso dei 10 euro in modo formale”. Il costo del biglietto è stato rimborsato regolarmente e Matteini ha lasciato il Viola Park. 

    CHI E' MATTEINI? - Il protagonista della vicenda, oltre ad essere direttore di QuiAntella.it, portale dedicato al comune di Bagno a Ripoli sul quale ha seguito con attenzione l'andamento dei lavori al Viola Park, è stato responsabile delle pagine sportive de La Nazione e caporedattore del Corriere Fiorentino. Attualmente è una firma del sito a tema viola "Fiorentinanews.com" e interviene come opinionista sulle frequenze di Radio Bruno, emittente che in passato deteneva i diritti radio delle gare della società gigliata. Un giornalista, dunque, ben noto nell'ambiente e la cui voce autorevole viene spesso chiamata in causa quando si parla di Fiorentina, in special modo in merito al nuovo centro sportivo. Matteini non aveva inviato in tempo la richiesta di accredito, che dunque non aveva motivo di essere accettata, ma si è presentato come spettatore pagante, da libero cittadino.

    LA VERIFICA - Il lavoro di verifica di Calciomercato.com ha trovato conferme pressoché totali su quanto scritto da Matteini: le cose sono andate esattamente come avete letto. Precisiamo che siamo venuti in possesso di una versione che vorrebbe che il giornalista si sia presentato accompagnato da un fotografo e dotato di un metro, al fine di effettuare misurazioni nei punti in cui il genio civile ha previsto ulteriori interventi nel quartier generale viola; fatto, questo, che avrebbe contribuito a intorbidire la reazione di Barone, certo oltremodo vigorosa ma causata dall'eccessiva "curiosità" di chi si era presentato come semplice spettatore. Dobbiamo aggiungere anche che questo particolare non trova conferma presso il diretto interessato, da noi raggiunto per ottenere un ulteriore riscontro. Fatta salva questa unica discrepanza nelle versioni che abbiamo avuto modo di raccogliere, il racconto sopra riportato non è fallace: non si registrano smentite, ufficiali o ufficiose. 

    MA PERCHE' TANTA OSTILITA'? - Non è la prima volta che all'interno della nuova casa della Fiorentina, che ha ricevuto ufficialmente il nome nella serata di venerdì 29, hanno luogo episodi di tensione: nel mese di luglio, il giornalista del Corriere Fiorentino Leonardo Bardazzi aveva ricevuto dallo stesso Barone frasi poco riguardose nei confronti della realtà per cui scrive, senza tuttavia essere cacciato. E' dal 2021 che tra il quotidiano e la società di Commisso non corre buon sangue, da quando le voci sull'attuale tecnico della Lazio Maurizio Sarri, allora senza panchina, vennero sublimate in un articolo che dava per avvenuto un incontro con il tecnico di Figline verso la fine della gestione Iachini (articolo smentito con forza dalla Fiorentina). In una delle sue lunghe ed intense conferenze stampa, Commisso aveva lanciato un avvertimento, tra il serio ed il faceto, che, più o meno, suonava così: "Per tutelarci, introdurremo cartellini gialli e rossi, e una volta ricevuto il rosso i giornalisti non potranno entrare al Viola Park. In casa mia, decido io chi può entrare e chi no". Evidentemente era più serio che faceto, come insegna quanto avvenuto. Stando a quel che abbiamo appreso, la Fiorentina non ha gradito i toni vividi, spesso ritenuti offensivi, utilizzati dal giornalista nelle sue pubblicazioni verso i calciatori di Vincenzo Italiano (es. Bidoné per riferirsi a Ikoné). Inoltre, l'iter attraverso il quale sono passate la costruzione e la concessione dell'agibilità al Viola Park ha visto diversi punti critici che hanno portato a frizioni con QuiAntella e opinioni anche forti espresse in radio. 

    FIRENZE SI DIVIDE - Le reazioni non si sono fatte attendere. "Inaccettabile e insopportabile", hanno definito l'accaduto UST, ASSI e Ordine dei Giornalisti Toscana, che hanno dato mandato ai propri avvocati, d'intesa con Matteini, per prendere le iniziative legali che il caso richiede, pronti a rivolgersi a istituzioni, Coni, Federcalcio e Lega Serie A. A proposito di istituzioni, il sindaco di Bagno a Ripoli si dice dispiaciuto dell'accaduto e pronto a farsi ponte di mediazione fra le parti, invece i tifosi si dividono tra chi sostiene Barone e rimprovera alla stampa una certa imparzialità e chi invece rimane sbigottito dal comportamento del dirigente. Alcuni gruppi organizzati hanno preteso le scuse ufficiali, dissociandosi da quanto accaduto, mentre molti giornalisti, esprimendo solidarietà al collega, hanno sottolineato che la cacciata è avvenuta mentre questi si presentava come spettatore pagante, non come professionista, dicendosi preoccupati che questo possa ripetersi anche con semplici tifosi. Appunto, una giornata che sarà certo difficile dimenticare. 

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