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'Gioca Kakà!', a Orlando la partita inizia in ritardo. In Brasile lo vogliono, ma...
La beffa è stata che Kakà non scende in campo a inizio gara: ma parte dalla panchina. Evidentemente il suo test prima della partita ha consigliato prudenza e Orlando si è ripresentata con il solito modulo e con Barnes e Larin a interagire con Higuita, Perez Garcia e Johnson. Al 60’ quando Orlando era ancora ferma sullo 0-0, preda di una gara sterile e inconcludente, Kakà – che indossa immediatamente la fascia di capitano - entra in campo insieme a Rivas e stravolge la partita. Impressionante l’accoglienza del pubblico: una standing ovation così, sulla fiducia, di almeno cinque minuti, un boato continuo a ogni tocco di palla del brasiliano.
La partita cambia registro immediatamente: l’1-0 viene firmato proprio da Rivas mentre Kakà corre, taglia il campo, offre assist e calcia a rete con estrema disinvoltura. Il gol lo sfiora almeno due volte e poi lo centra con una facile conclusione a rete dopo che Larin aveva colpito il palo. Lo stadio di Orlando impazzisce letteralmente: la squadra, fondata con tanti investimenti importanti e che da quest’anno gioca in uno stadio nuovo di zecca ma che con i suoi 25mila posti rischia di non poter accogliere tutta la passione di una città che è arrivata anche a 62mila paganti nel Citrus Bowl, ha ritrovato il suo giocatore simbolo. Dal Brasile si sono mossi in parecchi (Gremio ma anche il San Paolo) per riprendersi Kakà. Ma a quanto pare l’ex milanista non ne vuole sapere: “Qui sto benissimo e sta benissimo anche la mia famiglia, siamo dei privilegiati e viviamo una vita meravigliosa in una città bellissima. Tra poco ci incontreremo per parlare del futuro ma non ho problemi a prolungare il mio contratto”. Per lui, che guadagna più dallo sfruttamento della sua immagine e da un paio di contratti pubblicitari stratosferici, sarebbe già pronto un altro contratto biennale. E la squadra, prima assoluta in MLS, insegue il sogno del suo primo playoff.