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Giaccherini decisivo: Sarri critica le seconde linee, la migliore l'ha venduta
ATTEGGIAMENTO - Maurizio Sarri, nella partita in cui il Napoli è stato mandato in tilt dall'RB Lipsia, ha criticato apertamente le seconde linee: "La mentalità dev'essere sempre quella giusta, io questa sera ho visto una squadra che ha giocato per lavoro, senza entusiasmo e fame. Brutto segnale dal punto di vista della mentalità. Dobbiamo onorare di più la maglia del Napoli". Mentalità, lavoro, entusiasmo, fame, onorare la maglia: tutto quello che, in carriera, Giaccherini ha dimostrato, sempre e ovunque. Affamato al Cesena, entusiasta alla Juve, professionista al Sunderland, e di nuovo affamato, dopo le difficoltà inglesi, a Bologna. E a Napoli? Dimenticato, ma sempre con la mentalità "da grande".
PICCOLA RIVINCITA - Il Chievo non è il Napoli, Maran non è Sarri. Ma Giaccherini è Giaccherini, ovunque. Lo era a Cesena, lo era alla Juve, lo è stato coi Black Cats, col Bologna e sì, anche col Napoli. Quando è stato chiamato in causa da Sarri, ha risposto spesso presente. Tre partite da titolare in 18 mesi, 2 delle quali con gol: la prima contro lo Spezia in Coppa Italia, la seconda contro il Genoa in campionato (entrambe la scorsa stagione). Quest'anno, poco e niente: 118 minuti tra Serie A e Coppa Italia, un assist nella mezz'ora concessagli contro il Benevento, a secco nell'unica sfida in cui è partito dal primo, contro l'Udinese. Uno così, per mentalità, esperienza e qualità, avrebbe fatto comodo, avrebbe meritato maggiore spazio, maggiore considerazione. Invece no, ora se lo gode Maran. "Giak, si svolta". Per lui e per il Chievo.
@AngeTaglieri88