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    Germania più forte, l'Italia sparisce nel secondo tempo. E Spalletti paga ancora gli ex pupilli Scudetto

    Germania più forte, l'Italia sparisce nel secondo tempo. E Spalletti paga ancora gli ex pupilli Scudetto

    • Sandro Sabatini
      Sandro Sabatini
    Un po’ di azzurro si vede, almeno nel primo tempo, ma non basta. Perché nella ripresa l’Italia sparisce. Gioca, segna e vince solo la Germania. Sulla carta, per quel che conta, la qualificazione alla fase finale della Nations League sarebbe ancora possibile. Ma dopo il verdetto di San Siro, non sembra che gli azzurri di Spalletti possano averne la forza. Perché, semplicemente, la nazionale di Nagelsmann è più solida, tecnica e attrezzata.

    Giudizi in ordine di tabellino. Eccoli.

    Donnarumma c’è, come sempre, anche se assiste al gol del pareggio con apparente non colpevolezza mentre lascia a desiderare sul raddoppio terdesco. Di Lorenzo domina nel primo tempo, si addormenta nel secondo. Bastoni dà garanzie al centro ma resta guardingo, anche troppo, e per questo sembra inespresso rispetto alla sua ultima versione interista. Calafiori ha già esperienza e classe indiscutibile però - sarà un’impressione… - piace più in appoggio al centrocampo che a guardia della difesa, e poi si spera che l’infortunio nel finale non sia grave.

    Politano si accende con fiammate a comando, poi si affievolisce quando la fatica lo spegne, così dura un’ora esatta, a orologeria. Gli subentra Bellanova che, fresco, fa la sua figura. Barella domina, corre e rincorre, anche troppo, ma ce ne fossero come lui. Rovella pallido in faccia e sbiadito in testa: sembra un giudizio sull’aspetto invece è il commento sul rendimento. Più scattoso e vivace Ricci, che gioca l’ultima mezz’ora. Il migliore in campo è Tonali, con rabbia e personalità che gli consentono di esibirsi sempre con lucidità, anche quando fa fatica a schiarire le idee in impostazione. Udogie male non malissimo, con la generosità non copre alcune lacune di tattica e piazzamento. Raspadori discreto in avvio ma assai deludente nel finale, soprattutto quando pasticcia un’occasione facile solo davanti al portiere. Lascia il posto a Daniel Maldini che sembra ancora cucciolo, sotto lo sguardo affettuoso di mamma e papà. Molto più solido e bravo Kean, che fa (o tenta di fare) reparto da solo e anche senza gol dà netta impressione di continua crescita internazionale. Alla fine entrano anche Frattesi e Lucca, ma senza lasciare tracce significative.

    Spalletti passa dal pizzetto alla barbetta, dall’Europeo disastroso alla Nations League compromessa. Sembra la sua personale maledizione "napoletana", ma paga ancora più la predilezione degli ex pupilli Scudetto (Di Lorenzo, Politano, Raspadori…) che le strategie di gioco. Per scelte tecniche, disposizione tattica e risultati, l’impressione diffusa è che tutta l’Italia possa far meglio. In ordine di tabellino: da Donnarumma a Spalletti.

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    Utente vxl 521590
    Utente vxl 521590

    Spalletti e come Pioli miracolato. Politano e Raspadori giocatori per entrare nel 2 tempo ma tutt...

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