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Genoamania: tutti sparano al pianista Blessin. Ma solo perché è il bersaglio più semplice
Il giorno dopo la prima sconfitta stagionale del Genoa, per i sostenitori rossoblù l'unico colpevole del KO di Palermo sembra essere herr Alexander Blessin. Una colpa, che per molti si somma alle mancate vittorie contro Pisa e Benevento, da condannare con l'unica pena possibile: l'esonero.
In effetti se l'avvio di torneo del Grifone non è stata fin qui la marcia trionfale che in molti si aspettavano le responsabilità non possono che ricadere sull'ex poliziotto di Stoccarda. Tra i vari errori fin qui commessi c'è ad esempio quello di incapponirsi su un modulo che costringe la sua squadra a rinunciare a diversi elementi di qualità. Oppure l'ostinarsi a riproporre sempre il medesimo 11 iniziale. Nelle prime sei gare stagionali, Coppa Italia compresa, lo spartito presentato da Blessin è stato sempre il medesimo, con le uniche modifiche dettate dalla necessità. E anche quando sono arrivate improvvise variazioni di tema, come nel secondo tempo di ieri quando dopo il gol del Palermo il tecnico ha improvvisamente fatto collezione di punte manco fosse un trapano, queste sono apparse mosse disperate e frenetiche, risultate a conti fatti più dannose che utili.
Però, ci sono almeno un paio di però. Ogni imputato ha le sue attenuanti e Blessin non fa eccezione. Che colpa ne ha il tecnico se il killer instint dei suoi attaccanti è pari a quello di un koala? Che può farci Blessin se Ekuban si divora un gol a porta spalancata o Coda per ben tre volte ci mette un quarto d'ora per aggiustarsi la palla in area avversaria invece di sparare subito a rete? La verità è che pur non giocando bene anche ieri il Grifone le sue occasioni per portare a casa la partita le ha avute. E una vittoria rossoblù in terra siciliana non sarebbe stata un furto.
Chiedere la testa di un tecnico che in sei partite (oltretutto giocate sempre contro avversari di alto livello) ne ha persa soltanto rischiando di vincerle tutte sarebbe una follia. Pretendere una cacciata soltanto perché una squadra che ha cambiato 8 dei suoi 11 titolari dopo un solo mese di attività non gioca come il Barcellona di Guardiola sarebbe un clamoroso autogol. Significherebbe non avere un minimo di quella tanto ventilata programmazione che la dirigenza va sventolando da quasi un anno.
Ciò non significa che tutto deve restare com'è. Blessin resti al suo posto ma impari la lezione. Il calcio è l'esatto opposto di una regola matematica che funziona solo se è riproposta tale e quale a se stessa. Impari a variare, provi a far condividere al meglio tutti i talenti che la 777 gli ha gentilmente messo a disposizione. Solo allora potremmo tirare le somme e magari esprimere un giudizio sul futuro suo e del Grifone.