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    Genoamania: tutti abbiamo ancora bisogno di Pandev

    Genoamania: tutti abbiamo ancora bisogno di Pandev

    • Marco Tripodi
    E adesso come farà Goran Pandev a convincere tutti che il romanzo della sua carriera è giunto all'ultimo capitolo? Dopo aver ancora una volta sbalordito il mondo siglando il primo storico gol della sua Macedonia al primo storico grande appuntamento della sua breve vita, riuscirà davvero l'ultimo re dei Balcani a smettere di disegnare calcio al termine di Euro 2020?

    A vederlo in campo l'ipotesi appare la più assurda delle eventualità. Eppure, come lui stesso va ripetendo da anni, questi saranno i suoi ultimi giorni da calciatore. Una promessa solenne, fatta a sé stesso prima che agli altri, anche e soprattutto per evitare quel malinconico e ostinato addio da pensionato del pallone a cui troppi suoi colleghi non riescono a rinunciare.
    Del resto Goran è così, campione prima di tutto in umiltà. Quasi un ossimoro in un mondo dorato come quello del football che giorno dopo giorno gli assomiglia sempre meno. 

    Ma anche per uno abituato a compiere imprese eccezionali, far digerire ai calciofili la sua imminente uscita potrebbe rivelarsi la più difficile delle missioni. In molti da tempo stanno provando a persuaderlo del contrario, snocciolando numeri e statistiche a suffragare la tesi di come Pandev la differenza in campo la sappia ancora fare. E non solo in quel cimitero degli elefanti che è diventata la Serie A, dove campioni più anziani e meno utilizzati di lui si possono permettere il lusso di guadagnare uno stipendio sette volte superiore al suo. Goran la differenza la sta facendo anche nella più prestigiosa vetrina continentale, trasformandosi ancora una volta nel capopopolo di una nazione che in lui confida e si identifica.

    Insomma di Pandev ne ha bisogno la Macedonia, che senza di lui non sarebbe dov'è oggi, ne ha bisogno il Genoa, che lo ringrazia per almeno un paio di recenti salvezze, ma ne hanno bisogno anche tutti gli appassionati di calcio. Perché in un gioco che assomiglia sempre più al Monopoli e sempre alla fabbrica dei sogni che fu, le favole come quella di Goran, capace di riscrivere il proprio finale ad ogni pagina, sono necessarie più che mai. 

    Qualsiasi sarà la sua scelta a noi non resterà che accettarla e rispettarla. Dopo averlo ammirato a lungo, questo è il modo migliore che il mondo del calcio ha per ringraziarlo dell'oro che ci ha regalato in quasi due decenni di magie.

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