Genoamania: tra Cellino e Preziosi si sta tra color che son sospesi
Il conto alla rovescia è ufficialmente partito ed a scandirne il ritmo è lo stato il presidente Enrico Preziosi in persona: “entro fine mese si conoscerà il destino del Grifone”.
Ciò significa che o nei prossimi trenta giorni il Genoa passerà ad un nuovo proprietario, oppure il re dei giocattoli continuerà ad esserne il principale azionista e finanziatore, almeno per altri 12 mesi.
Inutile nascondere come quest'ultima ipotesi verrebbe accolta con un certo malumore da gran parte della tifoseria, rischiando di far iniziare nel peggiore dei modi la stagione in divenire. I venti della contestazione primaverile, interrotti solo nelle ultime settimane da cause di forza maggiore che hanno consigliato a tutti di remare dalla stessa parte, prenderebbero a soffiare più forti di prima. Una mancata cessione del club verrebbe vista da molti come una presa in giro da parte di Preziosi che finirebbe per lasciar lettera morta le proprie parole d'addio.
GROVIGLIO - La realtà è però ben più complessa e non serve un economista illuminato per capire che la vendita di una società che fattura milioni di euro ogni anno non può essere fatta in poche settimane. Anche perchè se di investitori all'apparenza interessati nell'ultimo bimestre se ne sono visti per così, decisamente meno facile è scovare gente realmente in grado di sobbarcarsi un club calcistico senza creare cataclismi. Ecco allora che il nome che con più insistenza sta girando in questi ultimi giorni, quello di Massimo Cellino, appare quello più probabile per diventare il trentanovesimo presidente della squadra più vecchia d'Italia.
Un'opzione ancora tutta da confermare ma che nell'attesa sta già dividendo il popolo rossoblù tra favorevoli e contrari.
PERCHE' SI' – Tra coloro che accoglierebbero di buon grado l'arrivo dell'ex presidente di Cagliari e Leeds la convinzione maggiore è che, nonostante un carattere stravagante ed una fama, peraltro più che giustificata, di mangia-allenatori, Cellino è comunque un uomo competente ed esperto in materia, oltre che finanziariamente molto solido. Per oltre vent'anni ha tenuto i rossoblu sardi quasi costantemente nella massima serie, portando la squadra ai picchi più alti della propria storia dopo l'epico scudetto del 1969. Inoltre sotto la sua gestione sono passati e spesso esplosi giocatori ed allenatori diventati poi elementi di spicco del nostro campionato.
PERCHE' NO – Dalla sponda opposta, i detrattori dell'imprenditore cagliaritano gli imputano soprattutto il fatto di essere praticamente un alter-ego dello stesso Preziosi, con il quale è peraltro legato da una vecchia amicizia. I meriti di Cellino sembrano gli stessi del Joker, così come le lacune dei due sono altrettanto simili. Insomma all'ex patron del Cagliari gli si imputa di non essere né uno sceicco né un facoltoso magnate russo e di non poter garantire al Grifone nulla più di un'ordinaria stabilità di risultati. Una mediocrità costante che spegnerebbe sul nascere i sogni di gloria nutriti da qualsiasi tifoso.
Purtroppo però di alternative credibili al momento non sembrano esserci e d'altronde la storia recente del pallone insegna come spesso le speranze di esotici finanziatori si traducano poi in pie illusioni che lasciano dietro di sé più danni della grandine. Per maggiori informazioni chiedere al Malaga.