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    Genoamania: il Grifone ricomincia da Juric. Per fortuna

    Genoamania: il Grifone ricomincia da Juric. Per fortuna

    • Marco Tripodi

    Ripartire da Ivan Juric. Enrico Preziosi ha deciso: il croato non si tocca.

    La notizia, comunicata ieri dal patron rossoblu, per una volta non potrebbe trovarmi più d'accordo.
     

    CONFERMA - Domenica sera, dopo la decisiva vittoria sul Torino che consentiva al Genoa di mantenere la categoria per l'undicesimo anno consecutivo, avevo scritto che la pietra sulla quale ricostruire una squadra devastata da una seconda parte di stagione aberrante era proprio l'allenatore slavo.

    E non solo per i quattro mesi di grande calcio mostrati fino a dicembre ma anche per il carattere e l'attaccamento ai colori dimostrati nel finale di stagione. Due componenti che più di altre hanno consentito al Grifone di non sprofondare in quell'inferno sportivo chiamato Serie B.

     

    MERITI - Questa salvezza, per quanto acciuffata per i capelli e in mezzo a mille patimenti, è tutta di Juric. Guardandosi indietro, con il senno del poi, il pirata di Spalato con tutto quello che gli è capitano in nove mesi ha ottenuto davvero il massimo che si potesse sperare. Ci sono allenatori che non vivono in un'intera carriera le pene che lui ha passato in una sola annata. Ma siccome, come recita un vecchio adagio, quel che non uccide fortifica l'esperienza che sta per volgere al termine renderà sicuramente il croato un uomo ed un allenatore migliore.

     

    ALTERNATIVE - Non basta però questo per giustificare la sua permanenza sulla panchina rossoblù, così come non sono sufficenti i due anni residui di contratto ancora in essere. Juric merita di essere riconfermato semplicemente perché non credo ci sia nessuno più adatto di lui a guidare il Grifone. Quando sento parlare di spirito Genoa davanti agli occhi mi si palesa automaticamente il volto scavato e grintoso del tecnico dalmata. Lui è in estrema sintesi l'incarnazione vivente di cosa significhi essere genoano.

     

    PROPRIETA' - E' giusto quindi ripartire da lui. Anche se i vertici societari nel frattempo dovessero cambiare, cosa che dubito possa avvenire in tempi rapidi. In caso di cambio di proprietà Juric rappresenterebbe quel tratto di congiunzione tra i valori tradizionali del club più antico d'Italia e la voglia di affermazione di un'eventuale nuova dirigenza. Se viceversa Preziosi a settembre dovesse essere ancora in sella, mi auguro se non altro che quanto vissuto quest'anno possa servire da insegnamento. Per tutti.  


    Anche perchè se c'è una lezione da imparare è che le rivoluzioni non sono mai indolori. Soprattutto quando sono inutili.


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