La rivoluzione è praticamente completa, Rosati vicepresidente esecutivo, Delli Carri direttore sportivo e Fabio Liverani allenatore. Il presidente Enrico Preziosi ha varato il nuovo corso rossoblù, senza nessun nome di rilievo, come fu per esempio Lo Monaco l’anno scorso, ma puntando su soluzioni low cost, interne e a tutti gli effetti poco spumeggianti agli occhi dei tifosi.

Criticare è sempre molto semplice, soprattutto dopo due stagioni in cui la serie B è stata incubo ricorrente, sfiorato più volte. Per fortuna alla fine il Genoa ha trovato i suoi eroi, rimasti tali e storici perché mai riconfermati e mai protetti con un programma decente alle spalle. I dubbi ci sono ma è certo che se nessuno proteggerà i tre nuovi acquisti sarà difficile veder decollare il Grifone.

Le prime tre mosse, fondamentali, sono a tutti gli effetti un salto nel buio. Rosati è uomo di calcio che ha conosciuto il pallone nella mite Varese, con promozioni a raffica per poi bloccarsi proprio sul più bello con due play off a lasciare molto più che l’amaro in bocca. Delli Carri ha fatto meglio con il Pescara, arrivando sì nel grande calcio, ma senza riuscire nel miracolo di salvare gli abruzzesi dall’effetto ascensore. Scommesse a cui va aggiunto il vero punto interrogativo del nuovo Genoa: Fabio Liverani.

Con gli Allievi ha fatto bene, punto. Questa è fino ad oggi l’esperienza in panchina di un allenatore che arriva in una piazza calda, con una squadra che verrà rivoluzionata e con tutta la pressione che Marassi può mettere ad un esordiente. Liverani dovrà dimostrare non solo di essere un bravo allenatore ma soprattutto dovrà avere il coraggio di esporsi sia in fase di mercato che in ogni singolo allenamento. La grande occasione è arrivata, all’estero alcuni giovani mister hanno fatto il grande salto diventando in poco tempo vincenti. Magari a Genova nascerà una nuova favola, quella di Fabio Liverani.