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Genoamania: altra imbarcata in vista
Benché sugli spalti del Ferraris torneranno a sventolare bandiere e sciarpe rossoblù a 18 mesi di distanza dall'ultima volta, l'appuntamento con il Napoli tutto lascia supporre tranne che possa trattarsi di una festa per il Grifone.
A sei giorni dalla sfida ai nerazzurri e ad altrettanti dalla chiusura del calciomercato, il volto del Genoa è ancora quello triste, confuso ed impaurito visto al cospetto dei Campioni d'Italia. Le evidenti mancanze di una rosa che a San Siro è apparsa lapallissianamente inadatta al campionato che sta affrontando non sono infatti fin qui state colmate, neppure in minima parte. Il difensore d'esperienza, i due laterali di spinta, il centrocampista di gamba e il bomber da doppia cifra mancati contro i nerazzurri continuano ad essere miraggi lontani anni luce da Pegli. Chi si aspettava una corsa al riparo dopo l'imbarcata del Meazza è rimasto fin qui deluso. A sei giorni dal poker incassato dall'Inter il Genoa non è cambiato di una virgola. Né in entrata, dove le necessità sono molte ed impellenti, né in uscita, malgrado almeno quattro o cinque giocatori siano stati esonerati dalla trasferta meneghina proprio in virtù del loro status di partenti. Segnali per nulla rassicuranti visto lo stato di salute generale della truppa di Ballardini.
Certo, il calciomercato è fatto anche di attese e di strategie che spesso si concretizzano soltanto nelle ore adiacenti la sua chiusura. E spesso si rivelano vincenti anche per questo motivo. Ma a volte chi decide di far consumare eccessivamente il bastoncino del fiammifero rischia di bruciarsi le dita, finendo per perdere l'uno e l'altro. Senza considerare che nel frattempo, tra poco più di 72 ore, nelle orecchie del Grifone squillerà un nuovo fischio d'inizio, quello della sfida altrettanto proibitiva con il Napoli. Il rischio che contro i partenopei si vada incontro alla medesima figuraccia già vista contro l'Inter è altissimo e onestamente difficilmente scongiurabile.
Intanto le voci attorno al mercato rossoblù restano incalcolabili, così come quelle ormai del tutto incontrollate sulla presunta trattativa per la cessione societarie. Al contrario delle certezze, per ora ferme al pre-partita di San Siro.