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    Genoamania: Pandev come Pippo Inzaghi, baciato dal dio del calcio

    Genoamania: Pandev come Pippo Inzaghi, baciato dal dio del calcio

    • Marco Tripodi
    Ha ragione Goran. Il suo gol al Sassuolo è stato un segno divino. Magari non di quel Dio con la D maiuscola che tutto crea e gestisce ma dal suo fratello minore al quale è stato affidato il regno del pallone.  Chi ama il calcio del resto sa che esiste un dio che ne regola le dinamiche. Un'entità spesso capricciosa ed ingiusta quanto una divinità greca ma che a volte si intenerisce premiando la devozione di chi lo venera.

    Ieri il dio del pallone ha voluto baciare in piena fronte Goran Pandev permettendogli di segnare una rete tanto fortuita quanto meritata. Non per il Genoa, forse, ma sicuramente per il suo autore, uno che se ne infischia del calendario e della bacheca che ha in salotto continuando a dannarsi l'anima dietro ad un pallone quando altri suoi coetanei hanno da tempo deciso di andare a svernare in qualche lussuoso paradiso calcistico. Goran invece no. Lui continua a sgomitare sui prati di Serie A non per manie di protagonismo ma nel tentativo di placare quella bulimia agonistica da cui è afflitto e che i soldi non possono saziare.

    Perché Pandev è uno degli ultimi esemplari di un calcio che non esiste più. Un professionista vero, cresciuto in un mondo anni luce lontano da quello attuale, dove la sostanza conta ancora più della forma e dove il lavoro e il sacrificio sono le uniche strade per arrivare alla vittoria. Ecco perché mi piace pensare, anzi ne sono sicuro, che ieri sera il dio del calcio abbia voluto premiare la sua indomita abnegazione concedendogli il lusso di siglare un gol quasi involontario. Una rete alla Pippo Inzaghi, un altro eterno amante del gol incapace di adagiarsi sui molti allori conquistati in carriera. Uno che spesso non aveva neppure bisogno di cercare il gol perché era quest'ultimo ad andargli incontro. Proprio come è accaduto ieri a Pandev, scovato e ricompensato da quel dio del pallone a volte capriccioso e dispotico ma che se rispettato a dovere sa come ricompensare i suoi adepti.

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